I giovani dell’Inter

2 Aprile 2009 di Alec Cordolcini

di Alec Cordolcini

1. Il calcio fu inserito nel programma didattico delle scuole di Sortavala nel 1880, quindi la Finlandia è uno dei pochi paesi europei in cui non sia stato importato dagli inglesi. L’edizione numero 102 della Veikkausliiga, campionato nazionale istituito un ventennio abbondante dopo la commistione calcio-istruzione, si annuncia come una tra le più combattute, con cinque squadre candidate alla vittoria finale. I campioni in carica dell’Inter Turku, confermato il tecnico olandese Job Dragtsma, hanno ceduto il minimo indispensabile confermando due elementi fondamentali quali l’estremo difensore della Sierra Leone Patrick Bantamoi e il cursore classe 88 Mika Ojala, rispettivamente miglior portiere e miglior centrocampista dell’ultimo campionato. Destro naturale, grande mobilità, buon feeling con la porta, con 8 reti Ojala è stato il miglior marcatore della squadra nell’ultimo campionato. Lo scorso agosto è stato convocato dal tecnico Stuart Baxter nella nazionale maggiore, senza però esordire, mentre a ottobre è stato tra i protagonisti nel duplice spareggio vinto ai rigori contro l’Austria che ha garantito alla Finlandia under-21 l’accesso alla fase finale degli Europei di categoria. Tornando ai campioni in carica della Veikkausliiga, per continuare inoltre la tradizione che vuole i “Sinimustat” quale club particolarmente attento ai giovani ecco l’arrivo del nazionale nigeriano under-17 Kennedy Nwanganga. In attacco tre scarti del campionato olandese (Guillano Grot, Antonio Correia e Sidney Kargbo) in cerca di quel riscatto che rappresenta la parola chiave anche per l’HJK Helsinki, 21 titoli in bacheca ma anche un digiuno che dura da cinque anni. La partenza sprint in coppa (6 vittorie su 6, con la punta classe ’89 Akseli Pelvas sugli scudi) promette però molto bene.
2. Secondo lo scorso anno, l’Honka allenato dall’ex Perugia Mika Lehkosuo prova a ripetersi affidandosi alle reti del talento Aleksander Kokko, nazionale under-21 finlandese classe ’87 nel mirino del Betis Siviglia. A metà campo giostrerà invece il coetaneo Jussi Vasara, l’uomo la cui doppietta nei minuti finali nel già citato incontro con l’Austria under-21 ha garantito ai finnici l’approdo ai rigori, dove poi ci ha pensato l’estremo difensore Tomi Maanoja (’86), che l’Honka ha ceduto a gennaio agli svedesi dell’AIK Stoccolma. Decisamente più stagionata la stella del Lahti, ossia il 38enne Jari Litmanen, dai cui ultimi scampoli di (immenso) talento dovranno beneficiare il guineiano Mohammed Fofana e il brasiliano Rafael, quest’ultimo prossimo alla soglia delle 100 reti in Veikkausliiga. L’ex campione di Ajax, Barcellona e Liverpool deve però guardarsi dalla cattiva sorte che lo ha sempre accompagnato in carriera sotto forma di ripetuti problemi fisici, tanto che in Olanda era stato soprannominato “De Man van Glas”, l’Uomo di Vetro. Infortuni a volte anche bizzarri e assolutamente non convenzionali, come quando qualche anno addietro fu costretto a rimanere lontano dai campi da gioco a causa di un tappo di bottiglia finitogli in un occhio mentre stappava una birra, oppure quando, ai tempi della sua militanza nel Malmö, finì ko per una caduta dalle scale rimediata nella fattoria di famiglia mentre portava una bottiglia di latte al figlio.
3. La quinta squadra con ambizioni da titolo è il Tampere a trazione offensiva dell’ex nazionale Ari Hjelm, dove crea l’esperto Antti Pohja e finalizza il 21enne Aleksei Kangaskolkka, arrivato da un MyPa in fase calante (ci sarà ancora in campo il 36enne terzino destro Toni Huttunen, cugino di secondo grado di Sami Hyypia ma soprattutto recordman di presenze nel campionato finlandese con 377 caps). Destino identico per l’Haka Valkeakoski, squadra aziendale di una delle più grandi cartiere d’Europa. Meglio però un grigio anonimato piuttosto che fare la fine dell’Alliansi, che nel 2006 si è visto revocare la concessione della licenza da parte della Federcalcio locale per problemi finanziari, causati in larga parte dalla gestione lampo del faccendiere cinese Zheung Ye, l’uomo che si celava dietro lo scandalo-partite truccate in Belgio. La gestione Ye era infatti durata poche settimane, il tempo di rinnovare la squadra con presidente, allenatore e giocatori nuovi, schierare le riserve contro l’Haka Valkeakoski e finire demolito 8-0. Verrà poi scoperto che sull’incontro erano state puntate forti somme di denaro, sia sul risultato finale che sul parziale del primo (2-0, come si era puntualmente verificato). Multato dalla Federcalcio finlandese al termine dell’incontro per “condotta antisportiva e prestazione non degna”, l’Alliansi si trasformò rapidamente in una società fantasma, dal momento che la nuova proprietà si volatilizzò con la stessa velocità con la quale era arrivata. Scontato l’epilogo.
4. La lotta per la salvezza si disputerà invece lungo i quasi mille chilometri che separano le isole Åland, casa del Marienham, dalla Lapponia, dove il RoPS di Rovaniemi, in onore alla globalizzazione, si presenta con un portiere sudcoreano, l’immancabile brasiliano e sette giocatori dello Zambia capeggiati dal 40enne Zeddy Saileti, ormai una sorta di player manager, sbarcato nel paese di Babbo Natale agli inizi degli anni 90 grazie ai buoni uffici di Roger Milla. Una storia bizzarra come un romanzo di Arto Paasilinna.
Alec Cordolcini
wovenhand@libero.it
(per gentile concessione dell’autore, articolo in parte pubblicato sul Guerin Sportivo di settimana scorsa)
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