Fiorentina, Commisso vende?

Considerazioni calcistiche del 14 maggio 2021 sul presidente viola, sul potere di Conte e sull'ostinazione di Cairo...

14 Maggio 2021 di Stefano Olivari

Rocco Commisso vende la Fiorentina. Scherzo, provocazione, intenzione reale: sono la stessa cosa, perché non essendoci al momento aspiranti compratori le parole di oggi del presidente della squadra viola avevano il principale scopo di suscitare reazioni a 360 gradi. Per questo Commisso ha attaccato tutti (complimenti solo a Iachini), partendo dai giornalisti (quelli delle testate di Cairo in particolare) per arrivare alla politica locale che adesso vuole mettere toppe al Franchi con i soldi del Recovery Fund, senza dimenticare i tifosi perennemente insoddisfatti ed in generale un atteggiamento di sufficienza verso quello, che parole sue, è stato considerato un misto fra il terrone calabrese e lo zio d’America. I 10 giorni di tempo lasciati ai ‘fiorentini ricchi’ per mettere mano al portafoglio e comprarsi il club entreranno nella piccola storia del calcio italiano… Difficile che queste frasi abbiano un seguito, se non nella reazione stizzita di qualche trombone, visto che da esperto uomo d’affari Commisso sa che questo è il peggior momento nella storia per vendere un club sportivo. E lui nell’insieme delle sue attività pare tutt’altro che alla canna del gas.

Chi fra Juventus e Inter riuscirà a spalmare più stipendi sull’esercizio 2021-2022? Il derby d’Italia verrà giocato pensando anche a queste cose, visto che la squadra di Pirlo non è più padrona del suo destino in Champions League e quella di Conte è giustamente in modalità festeggiamenti, fra influencer e asado. La risposta è semplice: chi fra le due riuscirà a confermare il maggior numero di giocatori, convincendoli dell’esistenza di un progetto. Che ha sempre il nome dell’allenatore: quello di Pirlo non è più spendibile nemmeno per l’Under 23, quello di Conte è invece la chiave di tutto. Un amico addetto ai lavori, quindi non un giornalista, ci dice che i consulenti di Zhang (attenzione, non Marotta che è anzi uno di quelli che lo stipendio lo dovrà in parte spalmare) abbiano già trovato una bozza di accordo con i giocatori con almeno due anni di contratto residui, ma è chiaro che la firma è legata a Conte. Mai stato in vita sua con un potere contrattuale così grande, al di là (dettaglio) che un contratto già ce l’abbia.

Il Torino si salverà, ma la domanda rimane: perché Urbano Cairo è così attaccato ad un club per cui non tifa (è milanista), che mai ha portato oltre il settimo posto in A (senza contare le 4 stagioni in B), che non gli rende soldi, che non ha un progetto tecnico come provato dai 9 direttori sportivi ruotati, che continua a battere record negativi (ma prima della sua era aveva perso 0-7 e con lui è accaduto due volte), che fa pena anche con la gloriosa Primavera? Non sono domande retoriche, è che proprio non capiamo come ad un uomo di indubbio successo in altri campi vada bene essere detestato dai suoi tifosi e deriso da quelli delle altre squadre. Forse i cattivi segnali che arrivano dalla vicenda Blackstone potrebbero fargli voltare pagina anche nel calcio.

Sono le 19 di venerdì 14 maggio 2021 e la rubrica dà appuntamento a… venerdì prossimo. Non perché spariremo, ma perché la rubrica quotidiana di commento ha poco senso, quando ci sono poche cose da commentare. Per il resto meglio seguire l’ispirazione del momento, piace di più a noi e forse anche a voi.

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