Euro 2021 a Londra?

20 Gennaio 2021 di Stefano Olivari

L’Europeo 2021 itinerante era una grande stupidaggine fin dall’inizio, ma in questo particolare periodo lo sarebbe ancora di più. La rivelazione fatta da Rummenigge al Münchnen Merkur, cioè che la UEFA stia pensando ad una sede unica, invece delle 12 (12 città di 12 nazioni diverse, per l’Italia Roma) previste, non è quindi sorprendente. Ceferin dovrebbe prendere una decisione entro l’inizio di marzo e per un motivo sbagliato si potrebbe andare in una direzione giusta, perché le grandi manifestazioni divise fra più nazioni hanno meno calore, meno identità. Sanno un po’ di Giochi senza Frontiere, di Europarlamento, di sorteggio delle coppe con giornalista poliglotta e vecchia gloria ammorbidita dal tempo.

Aspettando la decisione dell’UEFA siamo convinti che si andrà anche oltre, perché gestire 24 squadre in 12 città, o anche in 10 come in Francia nel 2016, sarebbe complicato al di là delle distanze minori da coprire e dai protocolli anti-Covid più coerenti, in teoria, all’interno di uno stesso Stato. La cosa più logica sarebbe giocare nella stessa città, creando una bolla per tutti i calciatori e gli addetti ai lavori, una bolla che in ogni caso avrebbe tempi umani visto che al massimo la competizione durerebbe un mese. E qual è l’unica città del mondo con una decina di stadi di calcio di alto livello?

A Londra si potrebbe giocare a Wembley, all’Emirates Stadium, a Stamford Bridge, allo stadio del Tottenham, al London Stadium del West Ham, al Craven Cottage, al Selhurst Park, al Loftus Road del QPR, al di là del fatto che senza pubblico davvero un impianto valga l’altro, basta non avere nella visuale il palo del Menti. In generale ci sembra che l’Europeo, soprattutto in questa versione monstre voluta a suo tempo da Platini, stia diventando più un problema che un obbiettivo. Comunque rischia la cancellazione meno rispetto all’Olimpiade, proprio per la sua possibilità di circoscrivere tutto.

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