Ecco perché Ranieri non vince

16 Gennaio 2012 di Libeccio

di Libeccio
Sacchi in fuorigioco, un vecchio signore perbene, Abate dileggiato e Pato schierato.

1. I programmi di calcio in tv tirano quasi quanto i programmi pomeridiani sui fatti di cronaca efferati, che tengono incollati al video i nostri vecchi e purtroppo non solo loro. Uno di questi citati programmi di massimo ascolto ospitava Arrigo Sacchi, al quale è stato chiesto di spiegare finalmente agli italiani il mistero gaudioso del fuori gioco, anche con l’ausilio di una lavagna (come si fa con i professori). La cosa sbalorditiva è che Sacchi prima ha farfugliato qualcosa, poi ha provato a disegnare la regola e poi l’ha spiegata, ma sbagliata. E poi vorremmo che gli arbitri azzeccassero sempre i fuori gioco?
2. “Mi chiamo Claudio Ranieri e risolvo problemi”
è oramai il motivo ricorrente della carriera di questo allenatore per alcuni troppo fortunato e per altri troppo poco. Al fischio finale nel derby di ieri sera, mentre i giocatori dell’Inter festeggiavano in campo, Ranieri si è volontariamente diretto a velocità supersonica negli spogliatoi sottraendosi al meritato trionfo. Essendo il calcio opinabile, ammettiamo che di Ranieri ci è sempre piaciuto soprattutto questo: i suoi modi da vecchio (anche quando vecchio non era) signore per bene. Non sarà che, a parte magnifiche pezze (alcune di fattura quasi missoniana), non vince nulla anche per questo?
3. Sempre nel derby di Milano di ieri sera, abbiamo notato alcuni striscioni veramente orrendi dedicati a Gattuso e Cassano,
che inneggiavano alle loro rispettive malattie. Durante e nel post su una importantissima pay tv abbiamo sentito noti commentatori usare strumentalmente il nome di Abate a scopo di dileggio per l’errore (?) che ha poi causato il gol di Milito. Sembrano due situazioni diverse, invece sono figlie della stessa sub-cultura. 
4. Pare che la formazione tipo che Allegri aveva in mente per il derby inizialmente non prevedesse Pato schierato in campo. Se quanto sopra corrisponde al vero, la prestazione di Pato (da 4) non sembra aver affatto ripagato la “fiducia” interposta di Allegri. Probabilmente con Tevez il Milan sarebbe diventato imprendibile per qualunque avversario, ma sul più bello tutto è naufragato proprio mentre Galliani era in Inghilterra per firmare l’accordo. Molte cose sono state scritte sulla vicenda Tevez e su quella di Pato al PSG. Noi ci limitiamo a dire che con Tevez il Milan avrebbe passeggiato per la corsa allo scudetto. Senza Tevez magari lo vincerà lo stesso, ma necessitando sempre di un Ibrahimovic super.

Libeccio (16 gennaio 2012)

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