Cosa sposta l’Eurolega

6 Ottobre 2009 di Stefano Olivari

Abbiamo già parlato della deriva calciofila e calciocentrica di SkySport? Forse cento volte. E ogni nuovo segnale va in questa direzione. Di poco fa è la notizia che Sportitalia si è assicurata i diritti per l’Eurolega relativi alle prossime 3 stagioni, quindi fino al maggio del 2012. Un grande colpo per l’emittente di Tarak Ben Ammar (51%, il resto è dei francesi di Tf1), che restringendo il discorso al basket potrà unire così l’Eurolega alla Nba (condivisa con Sky, che ha diritti diversi) e ai Dilettanti: tutto in chiaro, nelle regioni coperte dal digitale terrestre. Un sospiro di sollievo per le squadre italiane, che già vedevano lo spettro dell’autoproduzione della partite casalinghe (il contratto con l’Eurolega la prevede e lo scherzetto sarebbe costato sui 10mila euro a partita), qualche mugugno degli appassionati legati ai telecronisti Sky (le partite di punta di SI dovrebbero essere raccontate da Guido Bagatta e Dan Peterson) e una domanda da appassionati anche di calcio: la Russian Premier League o la MLS, per non parlare del Mondiale Under 20 in Egitto, spostano più abbonamenti di un CSKA-Panathinaikos di Eurolega? Non è una domanda retorica, la risposta potrebbe purtroppo anche essere sì.

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