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Economia

Comprare azioni Netflix

Indiscreto 04/05/2020

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Bisogna comprare azioni Netflix? Visto che nel presente la gente esce di casa il meno possibile e che nel futuro prossimo, al di là delle regole, si rischia lo stesso scenario… Scriviamo di getto questo post dopo avere letto un’analisi di Forbes e mentre Netflix è sui 415 dollari ad azione, con analisti che vedono il titolo a 385 di fair value ed altri che al di là dei bilanci e delle aspettative di mercato vedono una corsa fin oltre i 600 dollari. Spoileriamo, ma lo spoiler è il solito: meglio perdere i propri soldi con la propria testa, a nessuno con la formula magica verrebbe mai in mente di arricchirvi con i suoi consigli disinteressati.

Su Indiscreto abbiamo già scritto del boom degli abbonati Netflix nel primo trimestre 2020: 15,8 milioni di nuove sottoscrizioni, il doppio rispetto agli scenari più ottimistici, per un totale di 182 milioni in tutto il mondo. Il 53% delle entrate, che in totale nel 2019 sono state 20,2 miliardi di dollari, arriva da fuori gli Stati Uniti. Ma la cosa più interessante è che nel primo trimestre del 2020 l’85% dei nuovi abbonamenti è arrivato dalla cosiddetta clientela ‘international’, il che vuole dire che il mercato statunitense è maturo, anzi saturo, ma che nel resto del mondo lo streaming ha ancora margini.

E quindi? Nessuna analisi finanziaria può superare la realtà. Che nel caso della classe media occidentale e ormai anche asiatica deve confrontarsi con una vita fatta di tanti microabbonamenti, quasi ingestibili nel loro insieme. E non è nemmeno un discorso di voler vedere tutto. Andrea Gaudenzi, diventato presidente dell’ATP in un periodo non facile, ha notato che in gran parte del mondo un appassionato di tennis per vedere tutti i tornei ATP deve avere una media di tre abbonamenti (in Italia ne bastano due, Sky Sport ed Eurosport Player, visto che Supertennis è gratuito), e per un fan del calcio o delle serie televisive la situazione non è tanto diversa.

Domanda: conoscete qualcuno che sia abbonato contemporaneamente a Netflix, Sky (o Now Tv che sia), Infinity, Tim Vision, Amazon Prime Video e Disney+? Più facile trovare un pazzo che abbia Sky Sport, Sky Calcio, Eurosport Player, Dazn e magari qualche altro canale specifico (noi LNP Pass, ad esempio). In altre parole, il successo futuro di Netflix e dei suoi concorrenti risiederà nell’essere ritenuto indispensabile in un mondo dove lo streaming gratuito (si pensi solo a Rai Play) sta raggiungendo una quantità e una qualità impressionanti. In estrema sintesi, noi le azioni Netflix in questo momento le compreremmo: i soldi vanno persi, ma speriamo soprattutto guadagnati, con la propria testa.

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