Caressa e la telefonata della Juventus

7 Aprile 2017 di Stefano Olivari

La dirigenza della Juventus fece pressioni su Sky, ai tempi di Giraudo e Moggi, per lamentarsi di una telecronaca di Fabio Caressa (Bologna-Juventus del 12 dicembre 2004) e chiedere la sua testa, insieme a quella della seconda voce Bergomi. Lo ha raccontato lo stesso telecronista di Sky, da qualcuno dato come futuro direttore della Gazzetta dello Sport dei sogni di Cairo (ma è una corsa ancora apertissima), durante un incontro con gli studenti della Bocconi che ovviamente è finito sui social network, mentre i media tradizionali hanno quasi tutti tenuto bassa la cosa (non c’erano dubbi).

L’attento Muro del Calcio di Indiscreto già sa di cosa stiamo parlando, compresa una penosa figura fatta da Giorgio Tosatti, cioè di una vicenda che è diventata una notizia soltanto perché qualcuno ha trovato il coraggio di parlarne ma che in Italia è pratica quotidiana. Tutti i grandi club e non soltanto la Juventus di Giraudo e Moggi hanno la pretesa di decidere non soltanto il nome dei telecronisti ma anche quello delle seconde voci, con una netta predilezione per chi evita giudizi netti: meglio gli Ambrosini, i Muraro e i Marchegiani dei Berti (per dire uno incontrollabile) e dei Boban (per dire uno di personalità, che non a caso adesso fa altro), come regola generale. Molti giornalisti televisivi si sono uniformati, nascondendosi dietro il ‘lasciamo parlare le immagini’ (una stupidaggine, visto che la regia della Lega ha come manifesto programmatico proprio quello di nascondere gli episodi più controversi), e così alla fine si possono criticare soltanto gli interventi di Stones e David Luiz.

Certo il Chievo non avrebbe mai telefonato a Mockridge per chiedere la testa di Caressa reo di essersi espresso su un rigore su Cipriani (la grande colpa era poi questa), ma in questo aneddoto ci sono sembrate interessanti soprattutto le parole dell’allora amministratore delegato di Sky a Caressa: “Siamo noi a dare soldi alla Juventus, magari un giorno decideremo il loro allenatore ma di sicuro loro non decideranno mai quello che deve fare Sky”. Stiamo parlando del 2004. In effetti il calcio è l’unico ambito dell’economia mondiale in cui chi chiede soldi impone le regole a chi li dà.

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