Caccia a Repesa

25 Novembre 2016 di Oscar Eleni

Oscar Eleni dalle trappole davanti al Forum di Assago, sempre senza vigili (grazie signor sindaco), valutando le mele che si mangia la seconda badante, senza sapere che le Nashi sono di origine cinese e le Granny Smith arrivano dall’Australia. Mele prima del pasto sognando acque minerali quando nell’aria c’è il profumo del tortino autunnale di funghi porcini, pecorino e prosciutto toscano di origine protetta. Regole, punizioni, castighi. Meritati come quelli che dovrebbero tenere a lungo in ginocchio sul riso l’Emporio Armani che poteva far andare fuori di testa il Fenerbahce nel suo pianeta rosso al Forum dove Galliani, benedetta la sua passione per il basket anche se non è mai riuscito a farne una costola milanista, ha portato Montella. Forse per fargli capire che gli allenatori a Milano sono il bersaglio più facile. Certo li pagano tanto, dice il “saggio” che ultimamente ha sgridato Repesa per aver detto al mondo quello che rimbalzava su facce di gomma in squadra, nello spogliatoio, in società. Gli stessi supercritici del croato nato vicino al santuario, dove vengono perdonati tutti i peccati di gola, hanno glissato quando Popovich, eh beh, lui è il Popovich di San Antonio, u capu di sor Messina, dopo una vittoria in trasferta dei suoi Speroni che ancora speronano la NBA, ha fatto sapere che si vergognava di successi del genere e di giocatori con quella mentalità. Nessuna reprimenda dai media nostrani. Con Repesa si può, con gli altri magari è meglio aspettare.

È successa la stessa cosa, l’avevamo già vista a Bologna, non è un caso che in mezzo ci siano sempre gli stessi afrori al tortellino cangiante, quando Repesa se la prendeva con giocatori che “non capivano”. Adesso gli succede a Milano dove una squadra che sembrava costruita bene ha scoperto di essere denudabile se chi ha di più non protegge chi ha di meno. Colpa del Repesa la sconfitta col Fenerbahce convalescente? Certo, ma come tutti in quella squadra che abbiamo visto al Forum. Ha vinto bene un tempo, il terzo, per il resto sempre sotto, ma, ci dicono la partita è stata regalata del Gelsomino che fa troppi cambi. Certo per le belle gioie di famiglia si arriva al voto insufficiente, ma non perché hanno giocato male, no, soltanto perché vagano confusi. Chi ha creato questa confusione? L’allenatore, si capisce. Certo Repesa e i suoi tempi lunghi per il raccolto di primavera, ma bisognerebbe anche mangiare l’uva quando sembra matura, non aspettare che diventi un buon vino. Poteva imprigionare i similturchi di Gherardini e Obradovic senza cambiare gli uomini del grande terzo quarto? Avrebbe potuto, ma se questi chiedono disperatamente il cambio come la mettiamo?

Con chi discuterne se si urla al mondo la propria opinione, accusando gli altri di guardare il dito e non la luna? Però è meglio far sapere che Repesa è il bersaglio che serve, come lo era Banchi, come lo è stato, mettendoci molto del suo, Scariolo. Ora Gelsomino se ne farà una ragione. Banchi è sempre disoccupato. Scariolo, lo sapete, dovrebbe baciare la terra che ha calpestato triste quando gli hanno detto che a Milano era finita. Fortuna sua e della Spagna. Ora, tornando all’Emporio che perde un treno importante nella mattanza di eurolega ecco i nodoni al pettine: senza Radulijca, anche quello che prende un solo rimbalzo, al centro c’è il vuoto. Senza una regia che dia caramelle ai tanti primattori del gruppo le cose peggioreranno. In Italia si può mascherare, ma già a Cremona si è visto che il malessere viene nascosto dietro la stanchezza fisica. Sbagliato surgelare Cinciarini per questo Hickman che non sopporta neppure la concorrenza di Kalnietis. Un errore non capire cosa sta passando nella testa dei due tenori Gentile e Sanders, sperando che la saggezza di Simon indichi anche a loro una strada utile per tutti. Mc Lean fa tante cose buone ma, come si è visto nelle partite ravvicinate dell’anno scorso, ha la miccia corta. Serviva, serve, un terzo lungo.

Niente di compromesso, sia chiaro, ma certi treni passano una volta e un Fener così non lo si troverà facilmente anche se questa eurolega ti consuma i muscoli e la mente. Avete visto come è finito lo squadrone di Obradovic a Milano, con Sloukas che zoppicava e sembrava avere guai seri, lui che ha tirato la barca per tanto tempo nel Bosforo. Visto che le ribattute del cartaceo sfuggono al modernissimo sito della Lega nella sua rassegna stampa vi diciamo come abbiamo giudicato i protagonisti della notte milanese:

Hickman 4, non vede, non sente, non ascolta. Dragic 5.5 dovrebbe sguainare la spada più spesso invece di stare nel barile. Gentile 4.5, annichilito da Kalinic avrà capito che serve un repertorio tecnico più vasto per farsi notare dove vorrebbe lui. La difesa, poi, è sempre la stessa: facce, faccine, finta cazzimma come si fa raccontandosi la caccia al pesce più grosso nel dopocena. Macvan 5 il tecnico che ha preso, la seconda caduta grave con nervi scoperti lo rendono arma a doppio taglio. Pascolo 6 se non altro per aver trovato quel canestro in 7 decimi su rimessa in una squadra dove rimettere la palla in campo sembra un problema. Colpa dei giocatori o di Repesa e del suo staff? Ai sapienti l’ardua sentenza. Kalnietis 6 scarso anche se tutti pensano che avrebbe dovuto giocare più lui di Hickman. Abass 6 per aver messo almeno il primo tiro, certo anche lui ha preso qualche farfalla, ma per buona volontà. Sanders 7.5 padrone della scena, del cuore di un palazzo strapieno, forza, talento, tante cose buone e qualche smagliatura per stanchezza. Il capo giocatore in assoluto. Simon 6 perché quando c’era da salvare una partita nata male la sua testa ha funzionato, alla fine, però, anche lui ha scelto il piumino. Repesa 6 perché siamo dalla sua parte comprendendo che non è facile scoprire di aver ritrovato scorpioni dopo aver convinto la società che la nuova Olimpia era stata costruita per far sentire tutti importanti e nessuno indispensabile. Certo anche lui con le sperimentazioni aiuta a confondere chi vuol essere confuso.

Notte di pioggia al Forum, tanta umidità per farci chiedere cosa pensano due grandi allenatori come Repesa e Obradovic, certo il secondo con più trofei del primo, calmatevi voi della curva felsinea che non lo avete mai considerato re come la Fossa, cosa trasmettono due giganti come loro evitando di stringersi la mano prima e dopo la partita, almeno davanti alla gente.

Sempre nell’antro del Forum pensieri tristi pensando ad Azzurra e a Messina che aveva appena saputo dell’ennesimo infortunio di Gallinari. Un carico da undici sullo stato di salute psicofisica di altri azzurroni. Datome sempre aver perso le doti che lo facevano volare, gommolo dei sogni. Gentile ha i suoi problemi tecnici pur dopo le ripetizioni americane per la tecnica di tiro. Bargnani si è visto col Baskonia: ffiammate, mai fino in fondo. Cinciarini congelato da Repesa. Cusin che ad Avellino non va benissimo. Ci salva un Belinelli per tutte le stagioni. Ci dà speranza Reggio Emilia con il suo laboratorio dove i giocatori italiani maturano bene, anche se pure su quell’uva girano spesso mosche dannose che sussurrano, stuzzicano, consigliano male. Per l’eurolega c’è tempo, l’ottavo posto è ad un vittoria. Capiremo questo Emporio non dalla svendita, ma da come reagirà nel dicembre da lavori forzati: 7 di coppa 5 in campionato. Un Natale con fiocchi di acido lattico dove la mente conterà più di tutto.

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