Aspettando imam e rabbini pedofili

17 Marzo 2010 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Con molti amici e nemici di Indiscreto abbiamo in comune almeno una cosa, complice l’assenza del web nella nostra adolescenza e anche dopo: la frequentazione dello sport di base nelle vesti più diverse (addirittura anche l’arbitro), senza mai correre il rischio di diventare campioni, oltre alla frequentazione degli oratori quando erano un irrinunciabile punto di aggregazione e non solo il ricettacolo di tutte le sfighe del mondo.
Mai detta una preghiera in vent’anni di frequentazione sportiva, ancora oggi la domenica quando durante il Padre Nostro ci si stringe la mano viene istintivo pensare agli azzurri di Italia Novanta: Giannini che dava forza a De Napoli che la dava a Maldini, che la dava a Zenga, eccetera. Mai detta una preghiera come biglietto di entrata, ma conosciuto centinaia di sacerdoti e di persone di buonissima volontà (oggi li si definirebbe ‘educatori’) che dedicavano il proprio tempo a ragazzini di periferia che non erano il massimo né della simpatia né dell’educazione. Ai nostri tempi avevano già inventato gli spogliatoi e le docce, che si facevano senza vestiti. Passavamo metà della giornata sotto gli occhi di questi adulti, che in fondo consideravamo anche poco ma che vedevamo più dei nostri genitori. Dalla prima elementare all’università ne avremo incrociati mille, della nostra e di altre realtà locali. Nessuno ci ha mai molestato, nessuno ci ha mai dedicato una battuta o un’allusione come invece è capitato in ambienti più ‘laici’.  Parliamo per noi e per tutti i ragazzi che abbiamo conosciuto: l’1% di una battuta, se mai fosse stata pronunciata, sarebbe diventata in automatico di dominio pubblico e base del meccanismo di scherno che rende i giovani spesso più crudeli degli adulti. Dove vogliamo arrivare? A una cosa seria, una volta nella vita. A dire che i singoli casi di pedofilia vanno giudicati e puniti caso per caso, ma non in quanto ‘di categoria’. Il commercialista pedofilo è un criminale che disonora se stesso o i commercialisti? Quello che veramente pensiamo è che la Chiesa Cattolica sia un bersaglio troppo facile per i moralisti di ogni specie, quelli che alzano il ditino sapendo di non rischiare niente. Ansiosi di guadagnarsi patenti ‘liberal’ senza troppa fatica: un’articolessa insinuante sul coro di Ratisbona e oplà, il gioco è fatto. Citiamo, che in italiano vuol dire ‘copiamo’, Andreotti quando disse che ‘E’ strano che non esistano imam o rabbini pedofili’.  Liberarsi dalle religioni, quelle rivelate, quelle filosofiche e quelle laiche: saremo senz’altro più soli e impauriti, ma forse troveremo Dio. Nella peggiore delle ipotesi noi stessi.

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