Amministrative il 5 giugno, il teorema della destra al mare

31 Marzo 2016 di Stefano Olivari

Chi ha idee politiche di centro-destra sfrutta tutti i ponti possibili, a maggior ragione durante la bella stagione, mentre chi è per il centro-sinistra rimarrebbe a casa anche a Ferragosto pur di ottemperare ai propri doveri di cittadino. Tutto questo a prescindere dal reddito, ovviamente. Su questo teorema si fonda il dibattito surreale intorno alla data delle prossime elezioni amministrative, che Renzi (mandando al solito avanti altri, a partire da Alfano) gradirebbe si svolgessero domenica 5 giugno mentre i vari frammenti del centrodestra sono per per maggio ed i Cinque Stelle sostanzialmente indifferenti anche se preferirebbero prima. Berlusconi ancora in silenzio, il suo progetto di sconfitta onorevole è ormai perfezionato. Il teorema è fondato su due idee novecentesche, anzi ottocentesche: la prima è che chi è di destra sia mediamente più ricco di chi è di sinistra (può quindi permettersi quattro giorni in albergo dal 2 al 5 giugno), la seconda è che le sue posizioni politiche siano meno forti, meno convinte, in generale meno degne di essere difese e che lui per primo le percepisca come tali preferendo quindi la spiaggia all’atto di presenza nella scrostata scuola elementare della sua infanzia. Due stupidaggini, secondo noi, ma è evidente che la maggioranza ci creda e che nell’immaginario collettivo l’elettore di centro-destra sia il trippone intervistato dal Tg5 o da Studio Aperto nell’edizione di mezzogiorno della domenica mentre si ingozza di fritto misto in spiaggia, con la moglie occhialata alla Jennifer Lopez e in mano Chi, felice per il sole. Comunque sia, chi non si esprime e non vota, lasciando decidere gli altri, ha sempre torto. Il 22 maggio, il 5 giugno, a Natale.

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