A cena con Maradona

1 Dicembre 2020 di Vincenzo Matrone

Quante persone possono dire di essere state a cena con Diego Maradona? Crediamo migliaia, stando a quanti grandissimi amici di Maradona stanno spuntando in questi giorni su televisioni e giornali. Senza spacciarci per amici del più grande calciatore di tutti i tempi, possiamo però dire che nel nostro piccolo a cena con Maradona siamo stati anche noi, due volte. È accaduto nel novembre del 2017 a Dubai, dove ci trovavamo per lavoro insieme alla delegazione di Club Italia, con l’obbiettivo di organizzare per l’Expo 2020 (poi saltata per le note vicende) un evento calcistico per ex calciatori, una specie di Mondiale. Progetto rimandato…

Ma torniamo a Maradona. Stavamo parlando del torneo con il ministro dello Sport del Dubai, nel suo ufficio che è riduttivo definire ufficio, quando lui ad un certo punto disse qualcosa del genere “Maradona in questo momento è a Dubai, lo chiamo subito per coinvolgerlo nel progetto”. Maradona rispose al primo squillo e ci invitò da Roberto’s, ristorante italiano, uno dei locali migliori di Dubai, dove quella sera sarebbe andato a cena insieme ad uno dei suoi avvocati. In situazioni simili, cioè da pubbliche relazioni, la tavolata è sempre eterogenea e con noi c’era anche la bellissima Eleonora, cantante italiana che viveva lì e che per il torneo di vecchie glorie avrebbe dovuto cantare l’inno.

Inutile dire che a tenere banco era soltanto Maradona, con noi ipnotizzati ad ascoltare le sue storie di calcio e di vita, molte in chiave complottistica, inframmezzate da battute ai camerieri (“Qui ci sono italiani, portate vino e non aceto!”). Anche le peggiori cose che gli erano capitate le raccontava ridendoci sopra, soltanto quando il discorso andò sulle questioni fiscali diventò serio: “I politici italiani sono come quelli argentini: loro rubano tutto, poi tu prendi un posacenere e diventi il ladro”.

Ad un certo punto Eleonora gli propose di andare al suo concerto, previsto per la sera dopo, Maradona stava per dire di sì ma l’avvocato rispose subito che non si poteva, che c’era un evento con uno sponsor, eccetera. A fine cena facemmo una foto insieme a Diego, foto che ovviamente conserviamo come una reliquia, e lui senza farsi vedere ci mise nella tasca il suo biglietto da visita, parlando sottovoce: “Chiamami domani, che andiamo al concerto di Eleonora”. Ed infatti saremmo andati al concerto di Eleonora, con tanti saluti allo sponsor, chiudendo la serata ancora da Roberto’s. Maradona stava benissimo, perché anche in tempi recenti ha avuto alcuni periodi positivi, cantò e ballò. E alla fine fece un gesto che raramente abbiamo visto fare ai tanti calciatori frequentati, anche di Serie C: pagò il conto, nonostante il proprietario non volesse farglielo e farcelo pagare perché era già un onore avere Maradona nel locale. Maradona, caso probabilmente unico di ex povero non attaccato ai soldi, pagò per tutti e si lasciò offrire soltanto una bottiglia. Per quello che abbiamo potuto vedere era una persona molto lontana dal divismo, che trattava allo stesso modo il cameriere e lo sceicco. Non un santo ma certo uno vero, che non si misurava con il numero di follower.

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