Popolo da spiaggia

2 Settembre 2009 di Libeccio

di Libeccio
1. La sconfitta nella Supercoppa e il pari con il Bari avevano già creato nell’Inter un malessere che poteva rendere il confronto con il Milan penultima spiaggia. Se mai fosse possibile, l’Inter si è dimostrata una squadra ancora più tosta dell’anno scorso e che ha nei nuovi giocatori innestati due linee di crescita importanti: la prima è quella di avere in ogni reparto straordinarie capacità tecniche e di gioco, la seconda è quella di avere notevolmente abbassato il tasso falloso della squadra e quindi le prevedibili conseguenze in termini di gialli, rossi e punizioni subite. Infine, è una equipe più matura e più vicina allo standard delle grandi squadre europee. Se son rose, sbocceranno in primavera. Se no si cercherà di non arrivare secondi nell’emozionante campionato italiano (non dissimile da quello spagnolo) a due.
2. Oltre al Milan, altra vittima della seconda del campionato è stata la Roma di Luciano Spalletti. Di ieri sono le dimissioni di Spalletti e la sua sostituzione con Claudio Ranieri. A Spalletti bisogna riconoscere la qualità del lavoro svolto a Roma, con poca fortuna in termini di trofei alzati. Anche se non è obbligato a vincere, Ranieri avrà davanti a sé un compito difficilisssimo. Una società in gravi e persistenti difficoltà e una squadra che subisce costantemente i limiti imposti dalle ristrettezze di spesa sono due macigni difficili da spostare, per non parlare di un ambiente che nell’era Sensi ha alzato le sue aspettative a livelli assurdi.
3. Passando ad altro, leggiamo su titolati quotidiani l’ennesimo articolo a tutta pagina sulla sindrome da rientro dalle ferie. Se prendi 100 italiani e chiedi loro chi era Fernanda Pivano, in 97 ti rispondono che non lo sanno. Se agli stessi chiedi chi siano Fabrizio Corona o il Gabibbo in 97 sapranno risponderti anche con dovizia di particolari. A volte più di una indagine sociologica o antropologica basta un piccolo sondaggio per capire come siamo messi e dove stiamo andando. Il moralismo a volte è inevitabile, ma in questo contesto è di sicuro sempre inutile.
4. Lo scrittore Massimo Carlotto ha studiato per anni il problema delle mafie alimentari. E sul tema ha anche scritto un romanzo molto verosimile (Mi fido di te) che magnificamente tratta l’argomento. Abbiamo letto di recente che un milione e trecentomila litri di Brunello di Montalcino messo in commercio a prezzi esorbitanti era stato frodato, ovvero realizzato tagliandolo con altri vinaggi di scarsa qualità. Sulle mafie alimentari troppo poco si scrive, considerato che oramai si sono ritagliate un mercato abnorme dove girano abnormi volumi di denaro con rischi inesistenti. Ecco, chiedetevi perchè in Italia oggi si può allegramente avvelenare una intera comunità senza correre alcun rischio serio di una qualsiasi punizione. Al confronto, avere truccato qualche decina di campionati è quasi uno scherzo.
5. Su una spiaggia della Bretagna un paio di anni eseguimmo il seguente esperimento: attenti a non farci vedere, lasciammo cadere in acqua un bicchiere di plastica bianco e poi osservammo. La terza persona che passò sul bagnasciuga, una signora, lo raccolse e lo cestinò in un apposito cestino per rifiuti dislocato nelle vicinanze. Abbiamo ripetuto l’esperimento alcuni giorni fa su una spiaggia italiana molto frequentata, contando 107 italioti consecutivi che bellamente e senza alcun interesse sono passati facendo finta di nulla. Per questo sorridiamo quando ai vari convegni (a scanso di equivoci siamo dirigenti industriali, non giornalisti) si dice che il pubblico italiano compra pochi giornali perché vuole più analisi critiche, sulla propria squadra (non solo sportiva) e sulle altre.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

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