L’età del gruppo

22 Dicembre 2009 di Libeccio

 di Libeccio
I consigli per gli acquisti di Lippi, l’inevitabile effetto Bettega, la strategia di Zamparini e la storia di Moratti con la Roma. 1. In una intervista comparsa sulla Gazzetta Marcello Lippi ci tiene a precisare che con la Juve non c’entra nulla e che mai e poi mai tornerà ad allenare la prima squadra di Torino, tantomeno come super-manager. Poi però aggiunge cose che dimostrano esattamente il contrario, ovvero che lui con la Juve c’entra eccome. In particolare con il momento no che sta attraversando la Juventus. Perché precisa che Cannavaro e Grosso li ha “consigliati” lui insieme a Ferrara. E che altro doveva fare, stilare anche la formazione da mandare in campo la domenica? Parlando di Nazionale, le controindicazioni del pacchetto Juve (vedi Cannavaro, vedi Grosso, vedi Amauri) potrebbero essere superiori alle indicazioni. Se ne é accorto lo stesso c.t., il quale fa sapere che il gruppo azzurro non è immutabile e che può essere aperto a nuovi innesti. Fino a poco tempo fa diceva diversamente, per non dire il contrario.
2. Alla guida della Juve (nel management, in un ruolo di alta consulenza significativo) è tornato Roberto Bettega, a noi sembra per fare ombra al sempre più discusso Blanc. Bettega faceva parte di quella che veniva definita “la Triade” anche se poi con Calciopoli ha avuto poco o nulla a che fare. Essere stati costretti a tornare al passato non è una gran scelta per la attuale dirigenza e sembra quasi il tentativo di creare per se stessi un salvagente che argini la rabbia scatenata della tifoseria. Ed è come una ammissione che i successi antichi siano in larga misura da attribuire a Moggi e Giraudo, con Bettega volto buono (si fa per dire). Bettega che magari è rimasto fuori dai giochi che contavano davvero, ma non può non aver visto nulla o almeno sentito di certe pratiche losche che un formale collegio giudicante ha definito “associazione a delinquere”. Comunque la si guardi la vicenda è piena di falle e non crediamo porterà a qualcosa di buono. Poi, attenzione, basta che Ferrara vinca due gare consecutive e l’Inter ne perda o ne pareggi una che subito tutto cambierà di direzione. Sarà così un tripudio di ‘effetto Bettega’ al primo pallone che invece di andare sul palo finirà in gol. L’Italia pallonara resta sempre qualcosa di inimitabile.
3. Abbiamo sentito dire a Zamparini che ha esonerato Zenga perché si era reso libero Delio Rossi. Con Rossi sul mercato non potevo non agire e cambiare, ha detto quasi letteralmente. Poi ha aggiunto che si vede già la mano di un grande allenatore. E nessun giornalista dei tanti presenti che gli chiedesse chi aveva scelto Zenga alla guida del Palermo.
4. L’Inter ha giocato quest’ultimo mese con un affanno più o meno celato dalla qualità di alcuni suoi giocatori, poi la scarsa qualità dei suoi avversari ha fatto il resto. Può darsi che la pausa natalizia concorra a farle recuperare brillantezza, ma sono cose che si dicono. Più concretamente si parla di mercato, anche se Moratti in pubblico ed in privato nega la possibilità di nuovi arrivi in ottica anti-Chelsea. Fra i giocatori graditi a Mourinho c’è di sicuro Julio Baptista, quindi a questo punto ci sarebbero le richieste di un allenatore in partenza contro la memoria di un presidente che rimarrà. L’Inter dalla Roma ha preso Batistuta oramai finito, Mancini (in condizioni fisiche approssimative e con poca voglia) e Chivu (rendimento incerto e molti infortuni). Visto che la cessione di De Rossi non sembra imminente, scommetteremmo sul nulla di fatto.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

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