Musica

Le migliori canzoni di Gazebo

Indiscreto 30/08/2023

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Negli anni ‘80 l’Italodisco dominava le classifiche europee, fondendo melodia italiana ed elettronica, in un connubio vincente ed originalissimo. Tra i suoi massimi interpreti c’era e c’è Gazebo, al secolo Paul Mazzolini, che 40 anni fa centrava con la collaborazione di Pierluigi Giombini una serie di successi le cui note suonano ancora oggi coinvolgenti e attuali. Anche lui  iscritto quindi al Festival di Indiscreto con i tre brani più ascoltati su Spotify nel momento in cui pubblichiamo questo post.

Si parte con Masterpiece, uscito nel 1982, che spinto dalla leggendaria Baby Records di Freddy Naggiar scala le classifiche (nonché le preferenze nelle discoteche) di tutta Italia e oltre. Canzone che dimostra anche nei testi la preparazione di Mazzolini (allora ventiduenne), musicale e letteraria (nel frattempo si laureava in letteratura francese), lui figlio di un diplomatico italiano e di una cantante americana. “What a wonderful day everything is ok not a problem in mind leaving worries behind” è l’incipit di una storia memorabile.

Passa nemmeno un anno ed esce I like Chopin, e qui Gazebo fa davvero il botto in tutta Europa. Impossibile dimenticarsi di quel pianoforte che diventa l’inno di un’estate, quella successiva al Mondiale spagnolo, da brividi per chi l’ha vissuta appieno. “Remember that piano, so delightful unusual. That classic sensation, sentimental confusion” per poi lanciare lo storico ritornello.

E infine Lunatic, stesso anno e stesso album, canzone che ripete la formula vincente con versi immediatamente evocativi “A masquerade… you walk in the moonlight. Don’t like the shade you live with the seatide”. Formula Gazebo-Giombini che dà vita anche a Dolce vita, singolo dello stesso anno interpretato da Ryan Paris e capace di scalare le classifiche inglesi. Da lì in poi Gazebo ha puntato più sulla produzione e sulla scrittura, confinando forse volontariamente il suo personaggio nei meravigliosi anni Ottanta.

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