La vita non finisce a quarant’anni

4 Giugno 2012 di Indiscreto

Due persone dinamiche e che in altri tempi sarebbero state definite ‘in carriera’, giunte alla soglia dei 40 anni, abbandonano un lavoro ben retribuito ma molto stressante (come del resto anche molti di quelli poco retribuiti) e decidono di compiere un giro del mondo in Land Rover, per appagare il proprio desiderio di scalare alcune delle vette alpine più importanti del mondo. Prima che scatti il ‘chi se ne frega’ diciamo che è una storia che vi vogliamo raccontare, anche se non riguarda sportivi, perché potrebbe far pensare chi come noi ha un progetto che continua a rimandare da anni mentre gli anni passano: non necessariamente il giro del mondo, magari anche ‘solo’ un’idea imprenditoriale, artistica o privata. Una storia partita nei giorni scorsi e destinata a protrarsi  sino a quasi tutto il 2013.

Marco Ponti e Malene Hein, marito e moglie, hanno detto addio a Blackberry, riunioni e lunghe trasferte all’estero per realizzare il loro sogno. Un’impresa che ci rimanda diretti all’elogio della fuga, e del viaggio, che Gabriele Salvatores espresse in due bellissime pellicole: Puerto Escondido e Marrakech Express (noi amiamo soprattutto quest’ultima, in cui Maurizio Ponchia-Diego Abatantuono apostrofa ai giardinetti il sognatore Fabrizio Bentivoglio con una frase che pone fine ai sogni di rivoluzione: ‘E’ cambiato tutto’). Il coraggio non risiede nel viaggiare, perché Magellano era pur sempre un’altra cosa, ma nel partire. Un’impresa  nata e cresciuta ad Abbiategrasso: un anno e mezzo di viaggio, più di 120mila chilometri da percorrere, 30 nazioni da attraversare e decine di montagne da scalare (la più alta a oltre 6400 metri). Addio stress e ufficio, solo panorami mozzafiato e montagne, almeno sino alla fine del 2013. Non che all’epoca sarà finito il mondo da esplorare, ma saranno probabilmente finiti i soldi da spendere.

Il loro fuoristrada, soprannominato Frida (da Frida Kahlo), è un Land Rover Defender 110 equipaggiato di cucina e di tenda sul tetto, che consentirà ai due di vivere costantemente a contatto con la natura. Marco e Malene – economista lui e geologa lei, entrambi alpinisti – si sono conosciuti nel 2009 in Kazakistan, dove lavoravano entrambi per una compagnia petrolifera. Da Abbiategrasso la coppia si sposterà in giugno a Montreal, e da lì attraverso Canada, Stati Uniti, America centrale, Sudamerica, Australia, Giappone, Russia con rientro in Italia dall’Est Europa. Marco e Malene hanno già scalato molte vette (Monte Bianco, Cervino, Fuji in Giappone, Peak Talgar e Peak Pogrebietskovo) e tenteranno di conquistare le cime più alte di ogni continente (tra le principali Aconcagua in Argentina, Huascaran in Perù e Helbrus in Russia). E tra due anni? “L’idea è quella di dedicare il nostro futuro a un’attività legata all’avventura e alla natura. O magari lavoreremo due, tre anni in Groenlandia”, dicono.

Per essere sempre in contatto con Marco e Malene, potete collegarvi al loro sito www.whereistheyak.com (con versione in lingua italiana). Il salto mortale è di quelli senza rete: Marco  si è licenziato a marzo dalla Tenaris, Malene ha abbandonato la Maersk Oil. Si sono conosciuti a fine 2009 in Kazakistan, sulle montagne del Tien Shan in un’escursione: poi la convivenza ad Almaty, il matrimonio nello scorso settembre a Bergamo, ora un calcio allo stress e a una ‘certa idea della modernità’. Marco e Malene avevano già le idee chiare, ma uno scrittore, giornalista e viaggiatore ha regalato loro un’ispirazione speciale. «Sì, alla nostra decisione ha contribuito Davide Sapienza che, in una serata, ha parlato delle prime esplorazioni al Polo Sud di Robert Falcon Scott e Fridtjof Nansen. La volontà di scoprire l’altrove di inglesi e norvegesi ha contagiato il nostro spirito orientandolo verso il bisogno del selvaggio». La morale? Visto che per questo mio primo pezzo su Indiscreto il direttore mi ha raccomandato di evidenziarla… Niente che riguardi i massimi sistemi, secondo noi. E’ solo che molte cose che si possono fare a quaranta anni non si possono fare a sessanta. Chiunque abbia la fortuna di avere risparmi che gli consentano di non guadagnare soldi per oltre un anno ci pensi.

Orietta Piva, per Indiscreto (4 giugno 2012)

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