La scoperta della NFL

24 Maggio 2012 di Roberto Gotta

Il mio migliore amico ai tempi del football era anche l’avversario che più di frequente avevo davanti in allenamento, cioé un wide receiver, e credo che sia significativo. Snap, copertura della traccia, ricezione/intercetto/nulla di fatto/placcaggio, dammi cinque e pronti per l’azione successiva. La sublimazione della capacità di dividere le regole del gioco da quelle della vita: sei amico, ma dal momento dello snap a quello del fischio dell’arbitro o dell’allenatore devo fare di tutto per fermarti, per batterti, per dominarti (magari!). Il football è l’esaltazione della tattica, nel costante tentativo di attacco e difesa di sopravanzare l’avversario sul piano delle idee, ma anche dei duelli personali che composti danno l’esito di un’azione. Mi affascina il duello delle linee, mi appassiona la gestione dei movimenti dei linebacker allo snap, mi terrorizza lo sforzo che i defensive back devono fare per leggere il gioco, ricordare la chiamata (io me la dimenticavo sempre!) e star dietro ai ricevitori fintanto che non hanno effettuato il movimento definitivo. Mi esalta l’elasticità mentale richiesta al quarterback per diluire informazioni in pochi istanti, quando coglie il movimento inatteso di un difensore prima dello snap, ed eliminare così le soluzioni offensive che da tale movimento potrebbero essere ostacolate, scegliendo invece quelle più favorevoli e trasmettendole immediatamente ai compagni di squadra che a loro volta dovranno comprenderle, ricordarle e metterle in pratica. Fantastico.

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