La Cina si avvicina

30 Gennaio 2012 di Anna Laura

di Anna Laura
Mario Monti creerà lavoro per legge! L’annuncio dal suo ufficio di palazzo Chigi, ufficio arredato in stile (???) italico, con teli appesi e tappeti ovunque. Cosa non fa il potere per autoreferenziarsi attraverso l’arredamento…
Adottereste un simile arredamento per il vostro ufficio o il vostro studio? No, non credo, ma gli uffici statali dei palazzi che contano sono tutti cosi. Comunque è stata l’apoteosi della tv commerciale replicata in politica. La certificazione dell’esistenza del ‘sobrio’ Monti come politico. Il guaio è che a noi cittadini premi di certificazione di esistenza non vengono dati. Anzi, il razzismo verso di noi autoctoni aumenta anno dopo anno. Abbiamo bisogno di competere con la mitica Cina, allora il mantra mediatico dice che dobbiamo essere più competitivi. Per legge! Infatti per legge non ci mandano più in pensione, nonostante si paghino i contributi tra i più alti del mondo la pensione non ce la daranno mai. Un sentito grazie a chi in cambio di consenso ha regalato quarant’anni di vita in vacanza ad alcune generazione di italiani. Non solo falsi invalidi campani, ma anche gente ‘onesta’ la cui retribuzione negli ultimi anni di contribuzione lievitava a dismisura. Che ci pensasse poi l’Inps…
Ma cosa vuoi competere con la Cina, se non hai la possibilità di emettere moneta sovrana? Cosa competi se non hai una politica economica, se non riesci a produrre dirigenti onesti, se non hai una struttura dello Stato in grado di far rispettare le regole? Competizione ci vuole. Lui compete per un’altra gara, quella dei privilegiati, con i suoi settantamila euro mensili per sedici mensilità, perchè i mesi per i privilegiati sono sedici, mica dodici, anche lì competono benissimo e vincono per distacco. Cosa vogliamo competere, con paesi dove una scarpa che va per la maggiore costa 6 dollari e viene venduta a 200 euro? Cosa vuoi competere se un computer viene a costare circa 7 dollari a Singapore o meno in Corea e qui lo vendi a 1200 euro?
Crea lavoro per legge, lui. Naturalmente poichè compete per mantenersi i settantamila per sedici, prevede che una tassa come l’Imu (patrimoniale sulla tua casa) sia da versare in due bollettini, uno per i comuni e l’altro per lo Stato. Risultato: doppia commissione per e banche. All’incirca un venti milioni di operazioni regalate alle banche. Ma non proeccupiamoci, la Cina è vicina. Anche se non nel senso auspicato da Monti.

Anna Laura, 30 gennaio 2012

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