Koning il barbaro

12 Maggio 2009 di Alec Cordolcini

di Alec Cordolcini

Zibaldone olandese di fine campionato senza voti nè pagelle, perchè di professori e maestrini ne circolano fin troppi (“Ranieri? Colpevole”; “Hiddink? Stia zitto e si ricordi la Corea”; “Spalletti? Non capisce niente”, e ci fermiamo qui). Spunti e aneddoti regalati da un campionato che ogni anno non manca di offrire emozioni e raccontare storie. Un mondo tutto da scoprire.
1. Un’intera stagione racchiusa nei piedi di Gerry Koning, sfortunato protagonista della retrocessione del Volendam. A tredici minuti dal termine della sfida salvezza contro il De Graafschap il difensore ha insaccato nella propria porta la palla del 2-2, a cinque dalla fine è capitata a lui una ghiottissima occasione per riportare gli altri oranje in vantaggio. Niente da fare. Alla grande famiglia del Volendam, artigianato locale nel calcio dei milioni, è toccato l’ultimo posto. Per i miracoli pregasi passare tra un paio d’anni.
2. Dieci panchine saltate in Eredivisie (due solo nel Roda) e, caso più unico che raro, tra queste sono incluse tutte e tre quelle delle big d’Olanda. Il Feyenoord ha licenziato Gertjan Verbeek, Huub Stevens si è dimesso dal Psv Eindhoven e Marco van Basten, a una giornata dalla fine, dall’Ajax. Per i quadricampioni d’Olanda in carica del Psv Stevens è stato un disastro; con lui in sella il Psv ha raccolto 32 punti in 19 partite (media 1.68), uscendo (male) da Champions League e Coppa d’Olanda, mentre il suo sostituto Dwight Lodeweges ha totalizzato 33 punti in 15 match (media 2.2). Ma non è finita qui; dalla nascita della Eredivisie (1956) ad oggi solamente tre tecnici nel Psv hanno fatto peggio di Stevens in termini di punti: lo slavo Milan Nikolic (1967), quindi Cees van Dijcke (58-59) e Wim Blokland (67-68).
3. A proposito di Marco van Basten, c’è da notare come la Eredivisie non porti certo bene agli ex fuoriclasse del Milan passati dal campo alla panchina. Rijkaard retrocesse con lo Sparta Rotterdam, Gullit fu allontanato dal Feyenoord dopo una stagione indecifrabile, con la squadra che segnava a raffica ma non conosceva nemmeno l’abc della fase difensiva. Adesso è toccato a Van Basten dopo un umiliante 0-4 incassato contro uno dei peggiori reparti offensivi del campionato, quello dello Sparta Rotterdam. Non è tutta da buttare l’esperienza ajacide del Cigno di Utrecht. Innegabili però gli errori e una certa confusione di fondo.
4. Ancora una volta buona parte dei dolori dell’Ajax è arrivata dal mercato. Si è proseguito sulla linea dei flop: il costosissimo Sulejmani, lo sfortunato Aissati, il terribile Oleguer (bidone della Eredivisie stagione 08/09). E’ stata così vanificata l’ottima annata di Luis Suarez, tipetto ispido e rognoso ma dal valore in costante ascesa. Non dribbla come Dembele, nè delizia gli esteti come Arnautovic, nè tantomeno sprigiona la potenza di Berg. Nessuno però lo batte in efficacia: 22 reti e 14 assist. Trattenerlo ad Amsterdam sarà sempre più dura.
5. “Bisognerebbe andarci cauti con giudizi quali pessimo attaccante o bidone. A questi signori della carta stampata che non conoscono il significato della parola rispetto ricordo che anche gente come Litmanen, Ibrahimovic o, per restare alla mia squadra, Koevermans incontrarono difficoltà all’inizio. Graziano Pellè è costato 7 milioni di euro? Abbiamo venduto Mathijsen, un difensore, all’Amburgo per 8. E’ solo un meccanismo di mercato, le valutazioni tecniche non c’entrano”. Così Louis van Gaal. Se però il tecnico dell’Az farà davvero le valigie per Monaco di Baviera, l’attaccante italiano, solo 3 centri in campionato, può scordarsi la Champions League.
6. Novello Spinelli, il presidente del Twente Joop Munsterman aveva definito senza mezzi termini “una catastrofe” l’avventura della sua squadra in Coppa Uefa. “Capisco la gioia di giocatori, tifosi e simpatizzanti, ma a livello economico questa coppa è stata un’autentica piaga. La doppia sfida con il Rennes al primo turno ci è costata una perdita netta di 600mila euro, e per la partita contro lo Schalke 04 abbiamo venduto i diritti televisivi a prezzo di saldo perché, con cinque squadre olandesi e altrettante tedesche impegnate nella competizione, i palinsesti erano già pieni”. I Tukkers devono proprio aver preso a cuore lo sfogo del proprio presidente, visto che si sono qualificati per il secondo anno consecutivo ai preliminari di Champions. L’importante è non trovare ancora l’Arsenal come lo scorso agosto.
7. Figli d’arte crescono. Nel secondo tempo di Volendam-Ajax ha debuttato Daley Blind, segnalandosi subito per la vivacità e per aver conquistato il calcio d’angolo da cui è nata la rete del successo degli ajacidi. Il centrocampista classe 1990 è figlio di Danny Blind, bandiera dell’Ajax per 13 stagioni e attualmente direttore sportivo del club. “Ma rispetto a papà difendo meno bene”, ha scherzato il giocatore, “il mio è un ruolo più offensivo”.
8. Meno esaltante invece l’esordio in Eredivisie dell’attaccante svedese Ola Toivonen. L’ex Malmö si è infatti presentato in Psv Eindhoven-Nac Breda con un plateale tuffo in area che gli è costato un giallo per simulazione. Non contento, a fine gara ha candidamente dichiarato che “per un attaccante è naturale lasciarsi cadere in area. Lo fanno tutti”. Carpiati a parte, il suo impatto nel club della Philips è stato comunque discreto.
9. Nel Feyenoord obbligato ad adottare, per ragioni economiche, la linea verde si sono messi in mostra tanti giovani virgulti, da Fer a Wijnaldum fino a Biseswar, Leerdam, Pedro e Janota. Diego Biseswar è colui che più di tutti deve ringraziare le casse vuote del club di Rotterdam, dal momento che la scorsa estate per lui era già pronto il foglio di via. Colpa di un carattere alla Balotelli che, in poco meno di dodici mesi, lo aveva visto finire ai margini del De Graafschap, venire confinato nelle giovanili all’Heracles ed essere cacciato dallo Sheffield United dopo un solo giorno di stage. Oggi è uno dei punti fermi dai quali ripartirà la ricostruzione del club di Rotterdam.
10. Non ha lasciato tracce invece il giovane più atteso nella città portuale, ovvero Kermit Erasmus, considerato in Sudafrica il Wayne Rooney di Pretoria. Due le cose per cui si è fatto notare il 18enne attaccante: l’orribile taglio alla mohicana biondo ossigenato e la golosità mostrata nel divorare i pannekoeken, la pietanza conosciuta in Italia con il nome di crêpe. Non esattamente la dieta ideale per prepararsi a Sudafrica 2010.
11. Bizzarro scherzo per il primo aprile in Olanda. L’azienda edile Licotec ha diramato un comunicato nel quale veniva presentato il piano per la costruzione di un nuovo stadio per il club di Eredivisie del De Graafschap. La particolarità dell’impianto, capienza 20mila posti, risiedeva
nella forma, che avrebbe ricordato quella di un trattore in onore del soprannome (Superboeren, ovvero Supercontadini) del club di Doetinchem. Non è invece uno scherzo il colloquio richiesto dal club al Chelsea per trattenere, in caso di salvezza ai play-off, l’israeliano Ben Sahar al De Vijberg fino a metà 2010. L’ostacolo principale è rappresentato dal contratto del giocatore con i Blues, in scadenza il prossimo anno. A Stamford Bridge potrebbero infatti decidere di monetizzare.
12. Roy Maakay ha chiuso la stagione, la sua sedicesima da professionista, con un bottino di 16 reti in campionato. Solamente nel suo primo anno al Vitesse (stagione 93-94) e al suo debutto nella Liga spagnola (Tenerife, anno 97-98) l’ex bomber di Deportivo La Coruna e Bayern Monaco non ha chiuso una stagione in doppia cifra.
13. A proposito di gol, che stadio scegliere in Olanda per gustarsene il maggior numero possibile? Ovviamente l’Abe Lenstra di Heerenveen, dove quest’anno se ne sono visti ben 63, per una media di 3.71 a incontro. Merito soprattutto della squadra di casa, splendida incompiuta per l’ennesimo anno. Al solito numerosi i giocatori da appuntarsi sul taccuino: Daniel Pranjic, Paulo Henrique, Viktor Elm, Roy Beerens, Christian Grindheim, Arnold Smarason. La partita più brutta dell’anno? In Coppa Uefa contro il Milan, affrontato con imperdonabile timidezza (una difesa a cinque mai vista in Frisia, né prima né dopo). Ma altrimenti che incompiuta sarebbe?
14. Lo hanno chiamato l’esonero delle crocchette quello subito da Jan Everse, cacciato dalla dirigenza dello Zwolle dopo una furibonda litigata con un collaboratore del club al banchetto della società. Il motivo della contesa risiedeva appunto nella qualità delle “bitterbal”, stuzzichini a base di carne trita, farina e verdure. Alla fine però ha vinto Everse, tornato la scorsa settimana a guidare lo Zwolle. La dirigenza invece se n’è andata.
15. E’ finito in mutande alla festa promozione il giocatore attualmente più corteggiato dai club olandesi. Keisuke Honda, faro del centrocampo di un Vvv Venlo che ha vinto il campionato cadetto per manifesta superiorità, sfoglia la margherita delle offerte e vede nel contempo la propria maglia messa in vendita on-line in Giappone a prezzi da cimelio di Champions League. Nella storia del Venlo Voetbal Vereniging Honda è già stato ribattezzato l’affare del secolo.
16. Ultimi calci nel professionismo per Fc Eindhoven e Fortuna Sittard. Scompaiono il club cittadino della Lichtstad (città della luce) e una società storica di quella provincia olandese, il Limburgo, nel quale ha mosso i primi passi il calcio professionista oranje. Il Fortuna, sommerso dai debiti, si fonderà con il Roda, anch’egli messo maluccio tanto finanziariamente quanto sportivamente (il club affronterà i play-off salvezza/promozione), nello Sporting Limburg. Società che si è vista ritirare un contributo di 6.5 milioni di euro da parte della Provincia del Limburgo proprio a causa della precaria situazione economica. Se il buongiorno si vede dal mattino…
17. Chiusura con ciò che rimane da giocare nella stagione: la finale di coppa d’Olanda, in programma domenica 17 maggio alle ore 18.00 al De Kuip di Rotterdam, avversarie Twente e Heerenveen, diretta su Sportitalia; i play-off per l’ultimo posto disponibile in Europa League (li disputeranno Groningen, Feyenoord, Nac Breda e Utrecht); la nacompetitie, ovvero i play-off che raccolgono penultima e terzultima classificata di Eredivisie, più otto squadre di Eerste Divisie, per decidere i due club che giocheranno nella massima divisione il prossimo anno. Il programma completo lo si trova cliccando su questo link.
(in esclusiva per Indiscreto)
Share this article