Il punto più alto

20 Novembre 2008 di Stefano Olivari

ESPN Classic è una grande idea che nella sua versione italiana ha vari difetti, primo fra tutti il livello agghiacciante di molte telecronache ‘rifatte’: un misto di finta sorpresa per azioni famosissime, ingenuità storiche degne dei centurioni con l’orologio di certi film peplum e a volte ignoranza nella materia specifica malamente mascherata da statistiche stile Wikipedia. Molto meglio il pur discutibile Nando Martellini d’epoca, non perché fosse meglio in assoluto ma solo perché così si riesce a vivere l’emozione anche di momenti che non si sono vissuti. Nel 1953 la tivù RAI esisteva solo a livello sperimentale, quindi il problema di conservare la telecronaca originale non si porrà per una gemma che sarà proposta domani sera facendola uscire dal circuito carbonaro delle masterizzazioni. Alle 23, due giorni dopo un mercoledì di amichevoli meno tristi del solito (a parte Grecia-Italia), si vedrà l’amichevole più famosa della storia del calcio: Inghilterra-Ungheria del 25 novembre 1953. Magari non la partita del secolo, come fu immediatamente definita (però se si parla di Pallone d’Oro a Del Piero o di Figc che deve sostenere Ibrahimovic allora vale tutto…), ma di sicuro una di quelle date che segnano un prima ed un dopo al di là dei discorsi tattici (la doppia emme, cioé con Hidegkuti centravanti arretrato, evoluzione del WM proposto da Chapman venti anni prima e poi copiato in tutto il mondo). Mai una squadra non britannica era riuscita a battere sul loro campo i Leoni, la grande Ungheria del comunista che ci credeva Sebes lo fece dimostrando una superiorità imbarazzante e non solo per il piccolo particolare che poteva disporre di Puskas, Hidegkuti, Bozsik, eccetera. Forse la manifestazione massima di potenza di una delle squadre più forti di sempre, non rovinata dalla volgarità della vittoria assoluta. Magari ci è sfuggita qualche notizia, ma di quella squadra dovrebbero essere ancora vivi Gyula Grosics, che sul partito comunista aveva (come quasi tutti i suoi compagni) idee diverse da quelle del c.t., ed il difensore Buzanszky che in anni vicini a noi è stato anche importante dirigente federale. Non siamo di quelli che dicono che Friedenreich e Scarone erano sfigati solo perché alla loro epoca non c’era la tivù, però guardando questa partita (speriamo ripropongano i 90′, non ci si annoia mai ed il meglio non è nemmeno nelle occasioni da gol) ringraziamo la tecnologia.

stefano@indiscreto.it

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