logo

Golf

Il primo campo da golf dell’Unione Sovietica

Dominique Antognoni 06/08/2012

article-post
E’ una delle storie golfistiche più deliranti mai sentite e per questo l’abbiamo trovata affascinante. In sintesi: il primo campo da golf costruito in Russia, ai tempi Unione Sovietica, ha avuto bisogno di due decenni per essere ultimato. La cosa pazzesca non sono i tempi di costruzione, con la normale lentezza delle economie comuniste e di quelle corrotte, ma il fatto che nell’Unione Sovietica degli anni Settanta qualcuno abbia trovato una buona idea la costruzione di un campo da golf. Fra i 253 campi disegnati e realizzati da Robert Trent Jones Junior quello di Mosca è stato di gran lunga il più chiacchierato e sicuramente il meno remunerato. Poi, certo dipende dai punti di vista, ha ricevuto pochissimi soldi però in cambio lo hanno onorato con la medaglia del partito comunista. All’ora di pranzo, sul terrazzo della club house del golf La Bagnaia, ovviamente da lui realizzato, Robert ci ha raccontato divertito l’incredibile avventura sovietica.
“Iniziamo dalla fine. Il campo è stato aperto nel 1994 dopo vent’anni di guai e lavori, di polemiche e divieti. Tutto però era iniziato nel 1974. A quei tempi immaginatevi come fosse l’Unione Sovietica, fra stenti della gente e discorsi sul socialismo reale. Armand Hammer, un petroliere americano che aveva da tempo allacciato dei rapporti economici con il partito comunista sovietico, ebbe l’idea di costruire un campo da golf a Mosca con lo scopo di invitare a giocare gli eventuali investitori giapponesi e statunitensi. L’idea piacque a qualche politico sovietico consapevole della necessità di aprire quell’economia, forse anche allo stesso Breznev. Insomma il classico modo per concludere affari in un paese dove di divertente c’era poco. Così Hammer mi chiamò e io ci andai entusiasta. Però già all’aeroporto cominciai ad avere dei dubbi seri sulle possibilità di portare il golf in un posto del genere, cupo e tetro fino all’inverosimile: i poliziotti volevano confiscarmi i ferri, pensando che fossero armi. Dissi loro che erano gli ultimi modelli di mazze da hockey e che a breve sarebbero arrivate anche sul loro mercato. Quando arrivai a parlare con i più alti dirigenti del partito mi sentii già sconfitto. Ebbero delle forti perplessità, perché il golf, dicevano, è uno sport individuale mentre il comunismo promuove solo le attività di gruppo ed esalta la collettività. Dove sono arrivato, mi chiedevo in continuazione? Andai a letto stremato. Poi mi inventai per scherzo che Marx amava il golf, ma non funzionarono nemmeno le battute. Il golf per loro era uno sport da zar, non per le masse di lavoratori sorridenti e felici. Insomma, volevano quel campo da golf per dimostrare che un paese comunista poteva avere tutto, ma al tempo stesso non lo volevano perché temevano di dare un’immagine di mollezza. Il cantiere aperto faceva alla fine comodo a tutti, tranne che a me. Iniziai ad avere incontri surreali con funzionari russi di ogni livello con Breznev al potere, continuai con Andropov, Cernenko e Gorbaciov. Alla fine, caduto il comunismo, fu Eltsin a inaugurare il campo”.
E dire che la manodopera costava poco: “La guerra in Afghanistan ha bloccato i lavori per anni. Poi quando si iniziò furono contrari alla costruzione dei bunker: davano la sensazione di essere in guerra, dicevano. Un campo da golf senza bunker? Non avevano attrezzi, fui costretto a portare dei macchinari dalla vicina Finlandia e non vi dico gli sforzi ed i problemi. Loro non avevano manodopera specializzata, cosìconvocarono dei soldati per muovere la terra: venivano pagati un rublo al giorno, ma si dovevano considerare felici perché contribuivano alla realizzazione di un grandissimo impianto che sarebbe rimasto nella storia. In pratica dovevano essere grati dell’occasione capitata, la loro era una missione ordinata dal partito. Finì tutto nel 1994 e invece dei soldi mi hanno simpaticamente regalato una medaglia di metallo. La conservo ancora, perché nessuno mi crederebbe se lo raccontassi. Ok, un po’ di soldi me ne hanno dati, ma davvero pochi. Poi mi invitarono al primo Russian Open, proprio nello stesso anno: aggiunsero che non avrei potuto vincere, per forza si doveva imporre un russo. Ma loro non avevano all’epoca nemmeno un giocatore professionista…Alla fine il primo campo da golf dell’Unione Sovietica fu inaugurato tre anni dopo la fine dell’Unione Sovietica”.
Dominique Antognoni, 6 agosto 2012

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Il popolo della Ryder Cup

    E anche la Ryder Cup ce la siamo tolti dai coglioni (semicit.). Stiamo per scrivere ciò che scriviamo sempre, quindi potete anche non andare avanti. Stiamo per scrivere che al di sotto del calcio, trainato dal tifo pro e contro in dimensioni significative, ma comunque basato su persone vere, in Italia pompare o meno uno […]

  • preview

    Tiger Woods e il tifo dei vecchi

    Tiger Woods ha vinto il Masters di Augusta a 11 anni dalla sua ultima vittoria in un major e raramente ci è capitato di sentire un tifo così trasversale per un campione di uno sport che in Italia popolare non è e non sarà mai, con buona pace dei milioni buttati via per la Ryder […]

  • preview

    Larry Brown alla Juventus?

    Oscar Eleni dalle acque profonde delle Bahamas, andando negli abissi per abbracciare Alessia Zecchini che ruba un record mondiale fra i sub alla gloria giapponese. Giornata speciale per la compagnia italiana dei piagnoni. Una domenica del genere non la ricorda quasi nessuno. Colpa del sole, dice qualcuno. È lui, quel carro di fuoco, a far […]

  • preview

    Il giorno di Italia-Spagna (sport in diretta televisiva e streaming di giovedì 6 ottobre 2016)

    Golf, tennis e Italia-Spagna: questa la giornata sportivo-televisiva di Giovedì 6 ottobre 2016 che ci sentiamo di consigliare all’Uomo Indiscreto (se poi la donna vi lascia non è colpa nostra). Giovedì 6 ottobre 2016 14.00 GOLF, Alfred Dunhill Links Championship su Sky Sport 2 (commento di Andrea Sillitti e Nicola Pomponi) 20.30 TENNIS, Challenger di Stockton: Mmoh-Caruso […]

  • preview

    Ryder Cup e altro (Lo sport in diretta televisiva e streaming di venerdì 30 settembre 2016)

    Lo sport in diretta televisiva di Venerdì 30 settembre 2016 13.00 TENNIS – WTA Open: Kvitova-Halep su Bet365.it 14.30 GOLF – Ryder Cup su Sky Sport 2: telecronaca di Alessandro Lupi, con il commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa, Roberto Zappa e Donato Di Ponziano; nello studio, nella tramissione condotta da Alessandro Bonan, […]

  • preview

    Le vite degli altri

    Verrebbe da citare Sciascia, se solo quel titolo scivoloso del Corriere della Sera (“I professionisti dell’antimafia”) non fosse stato frainteso e reso ambiguo dal climax del 1987 e oltre. E anche se l’argomento – cioè lo sport – dovrebbe essere lieve, i meccanismi paiono gemelli: sostituite alla parola mafia la parola doping e, soprattutto, inserite antidoping […]

  • preview

    La buca in uno del Caro Leader

    Il comunismo applicato nella pratica è stato e in certi casi ancora è una mostruosità con pochi rivali, con buona pace degli italiani che hanno creduto coincidesse con Berlinguer e Occhetto che parlavano al festival dell’Unità. Ha sempre portato, tranne che per i dirigenti di partito e gli intellettuali organici, solo povertà e terrore, pigrizia […]

  • preview

    Il primo campo da golf dell’Unione Sovietica

    E’ una delle storie golfistiche più deliranti mai sentite e per questo l’abbiamo trovata affascinante. In sintesi: il primo campo da golf costruito in Russia, ai tempi Unione Sovietica, ha avuto bisogno di due decenni per essere ultimato. La cosa pazzesca non sono i tempi di costruzione, con la normale lentezza delle economie comuniste e […]

  • preview

    L’unico handicap di Guardiola

    L’idea gli è venuta l’estate scorsa, mentre stava pranzando con il suo grande amico e compagno di golf, Johan Cruijff, sul terrazzo del Golf Club Montanya, a El Brull, nei pressi di Barcellona: “Mi piacerebbe smettere di allenare per un anno e provare a diventare un giocatore  professionista”. L’olandese si è messo a ridere, Pep […]