I duri della Supercoppa

20 Settembre 2012 di Fabrizio Provera

Cantucky ha cambiato molto, ma non come Siena. Jerry Smith, Jeff Brooks e Alex Tyus sembrano poter dare ai ragazzi di Anna Cremascoli atletismo, vigore, spumeggiante esuberanza fisica ma non solo. L’architrave canturina è però ancora rappresentata da Nicolas Mazzarino, 37 anni e tanto Gerovital in corpo, avrebbero detto Claudio Pea e Werther Pedrazzi negli anni Ottanta, quando magnificavano la perdurante grandezza di Mike D’Antoni; da Manu Markoishvili, giunto forse all’apice della sua carriera; da Marty Leunen, che sopperisce alla partenza di Micov e alla riserva infinita di fosforo garantita dal geniale serbo. Leunen quest’anno è The Brain, la Mente, ossia il riferimento di ogni trama. Noi canturini villani contiamo ovviamente sullo spirito di rivalsa che anima Pietro Aradori (siamo certi che disputerà una grande partita) e sul coriaceo friulano Marco Cusin, una garanzia sotto le plance. Sabato saremo a Rimini, assieme ad almeno un migliaio di cantuckyani  speranzosi. La sfida principale, tuttavia, si giocherà in panchina. Da una parte Ferdinando Minucci, grande traghettatore nei mari di tempesta della crisi bancaria di Siena (intesa come città-sistema), l’uomo dalle occhiate di ghiaccio; dall’altra Andrea Trinchieri, il vero asso della Cantucky 2012, l’uomo che a 44 anni, e alla quarta stagione in bianco blu, può finalmente arricchire gli stendardi che suggellano i trionfi sul tetto del Pianella. Ce l’hanno sussurrato le mura del palazzetto di Cucciago, settimana scorsa; è il momento coach, gli dei del basket contano su di te. Cantucky  e il suo popolo hanno sete e fame di successo; anche John Belushi è con te coach, Siena questa volta può saltare un giro.

Fabrizio Provera, 20 settembre 2012

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