I burattini di Pinochet

18 Giugno 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

I commenti sul famoso, ma vista la quantità di versioni non poi così tanto, spareggio Cile-Urss del 1973 per qualificarsi al Mondiale in Germania Ovest hanno riportato alla memoria uno dei più famosi episodi in cui calcio e politica si sono incrociati. L’antefatto è che i gironi europei di qualificazione erano nove: otto qualificavano la vincitrice direttamente (l’Italia di Valcareggi dominò il gruppo comprendente Turchia, Svizzera e Lussemburgo) mentre il nono, in maniera cervellotica, la costringeva ad uno spareggio con la vincitrice di uno dei gironi sudamericani: quello vinto dal Cile comprendeva…il Perù, e basta. Spareggio, dunque. Andata a Mosca il 26 settembre 1973, pochi giorni dopo il golpe militare che aveva rovesciato Allende e portato al potere Pinochet: zero a zero ed appuntamento due mesi dopo a Santiago. Nel frattempo la situazione politica planetaria era precipitata e l’Urss si rifiutò di recarsi in Cile (da notare che l’andata era stata giocata a golpe già avvenuto) chiedendo alla Fifa presieduta da Stanley Rous di far disputare la partita in campo neutro. Permesso rifiutato senza motivazioni ufficiali ma per una considerazione molto concreta: eliminando dalle competizioni tutti i paesi governati da dittature o finte democrazie al Mondiale avrebbero partecipato (e parteciperebbero) ben poche nazionali. Il 21 novembre quindi allo stadio Nacional di Santiago, dove qualche mese prima erano stati radunati e torturati migliaia di prigionieri politici, andò in scena la farsa. La nazionale cilena al gran completo, contro nessuno. La federazione cilena decise che il gol della vittoria (si fa per dire, visto che la partita subito dopo venne ovviamente sospesa) venisse segnato dal capitano Francisco Valdes, idolo del Colo Colo e già presente ad Inghilterra 1966. E così fu, dopo un’azione manovrata di cui purtroppo non abbiamo visto filmati. Ma il tragico ha sempre aspetti ridicoli: sapendo dell’assenza dell’Urss, la federcalcio cilena aveva ingaggiato i brasiliani del Santos per un’amichevole. Che si giocò davvero subito dopo il grottesco spettacolo pro-vittoria a tavolino, anche se alcuni cileni (fra questi Valdes) chiesero ed ottennero dal c.t. Luis Alamos di non prendervi parte.
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