Anni Ottanta
Michel Hidalgo e la partita più bella di sempre
Stefano Olivari 27/03/2020
La morte di Michel Hidalgo, allenatore della Francia più bella di sempre e da giocatore anche buona ala destra dello Stade Reims di Kopa, è quella di un uomo che ha attraversato da protagonista sia il primo (sull’onda lunga appunto della squadra di Albert Batteux) sia il secondo (sulla scia dei successi del Saint-Étienne) boom del calcio francese, mettendo poi la sua competenza anche al servizio, da dirigente, dell’Olympique Marsiglia di Tapie.
Ma questo lo sanno tutti, a noi divanati da coronavirus interessa soprattutto stabilire se Germania Ovest-Francia 1982 sia stata la partita più bella di sempre, depurando la considerazione dal tifo pro o contro. Quindi esclusione dalla classifica di partite di Italia, Juventus, Inter, Milan, Napoli, eccetera. E anche di partite dell’era pre-televisiva, quindi disputate prima del 1954, in modo che almeno si possa fingere di averle viste, come Milan-Cavese.
Qual è dunque la partita più bella di tutti i tempi, tenendo presente sia il livello tecnico sia l’importanza di ciò che le due squadre si stavano giocando? Per noi è proprio la semifinale mondiale di Siviglia, che a tutte le altre considerazioni ha associato una drammaticità unica, anche se magari Battiston avrebbe preferito uno svolgimento della partita più lineare.
Di sicuro questa è una di quelle poche partite per cui siamo vittime dell’effetto Dottor Zivago, ben raccontato da Nanni Moretti in Palombelli Rossa. Le abbiamo viste un’infinità di volte e tutte le volte speriamo che la Francia di Hidalgo vada a giocarsi la finale con l’Italia. Ma Lara non si gira mai.