Stefano Olivari

Nato a Milano nel 1967, laureato alla Bocconi, dall'inizio degli anni Novanta scrive di sport, economia e cultura pop. Come giornalista professionista ha lavorato per la Voce, Repubblica, Tuttosport, Mediaset, Tre, Ansa, Calciatori.com, Radio Rai, Guerin Sportivo, il Giornale, il Corriere del Ticino e ovviamente Indiscreto, di cui dal 2000 è direttore ed editore. Come autore ha scritto 9 libri e come editore ne ha prodotti altri 37.

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    Il colpo di testa di Jan Koller

    Anche a questa grande generazione di giocatori cechi, come a quella degli anni Trenta (Planicka, Svoboda, Nejedly) e a quella degli anni Sessanta (Masopust, Pluskal, Kadraba), è mancato il grande successo che fa rimanere negli albi d' oro che invece è arrivato con il gruppo Viktor-Panenka-Nehoda, per questo gli inevitabili ritiri da logorio mettono ancora più [' ]

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    Il perfetto cittadino del mondo

    Zidane torna a giocare, ad intervalli irregolari sono due anni che questa bufala riesce a strappare una breve nelle pagine sportive anche dei quotidiani più seriosetti, fra un' offerta dei New York Red Bull ed una telefonata dei Chicago Fire. La notizia di stavolta è che il trentaseienne e ben tenuto Zizou dopo una partita di [' ]

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    La quinta di Vogts

    Sarà perché sembra molto tedesco, ma al sessantunenne Berti Vogts la retorica giornalistica dell' allenatore giramondo (quella, per intenderci, che le nostre belle penne riservano ai Milutinovic) non è mai stata applicata. Eppure prendendo in mano il modesto Azerbaigian l' ex compagno di Nationalmannschaft e vice-allenatore di Beckenbauer è arrivato alla sua quinta nazionale. Gli otto anni [' ]

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    La fatwa di Mancini

    L' unica fatwa contro Materazzi rimarrà quella di Roberto Mancini, che dalla primavera di due anni fa (cioé da quando era praticamente d' accordo su tutto per un triennale al Milan) lo giudica in un certo modo, condiviso dal novanta per cento dello spogliatoio interista. Che non a caso lo ha isolato, anche se la stampa per [' ]

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    I fatti Vos

    1. “Bienvenue chez les Ch' tis”. Citano a sproposito Dany Boon, gli sprovveduti del bloc B3 dello Stade de France (“La sola cosa che possiamo rimproverarci è stata la leggerezza dell' esporre lo striscione senza renderci conto del tenore del messaggio”, se la cantano e se la suonano i Boulogne Boys). E dalla Lens dei “pedofili, disoccupati, [' ]

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    Dietro Siena

    Oscar Eleni da un letto che non ha più materassi, da una camera che non ha più pareti, stordito dalla labirintite e quindi scusabile per ogni errore od omissione, anche perché può dire che il basket gli ruba persino il medico curante, Max Barbieri il terribile, costretto ad ordinare pillole via treno visto che dovrà [' ]

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    Scarpe a volte d’oro

    1. Martedì sera, quando Cristiano Ronaldo si è alzato in cielo ed è andato a incornare in rete un perfetto cross di Scholes, tutto il pubblico allo stadio e davanti alla tv ha dissipato gli ultimi dubbi: questo non è più un ottimo giocatore che si accende e si spegne a intermittenza, ma trattasi di [' ]

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    La grande bugia sulla Premier League

    La vittoria del Manchester United all' Olimpico non ha fornito alcun pretesto agli ultras, più o meno organizzati, che rischiavano di togliere a Roma la finale di Champions 2009, ma scatenerà di sicuro i fanatici italiani di quello che potremmo definire ' Il Partito dei Ricavi' . Un movimento il cui unico credo è che la forza sportiva [' ]

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    Quelli che se la cercano

    Non è vero che i morti sono tutti uguali: continuiamo a credere che gli atti delle persone abbiano una certa importanza anche nei paesi in cui la responsabilità individuale di fatto non esiste. Per questo l’ondata di retorica sulla morte del tifoso del Parma, condita dalla solita ipocrita decisione di non giocare la partita, ha [' ]

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    Grande depressione

    1. Il était un Fois, c' era una volta il dilettante allo sbaraglio del Valle d' Aosta 1995, quello con Stefano Faustini, Marco Della Vedova, Vitaly Kokorine e Oscar Camenzind. Dei cinque si magnificavano le sorti progressive dei primi quattro, capocordata lo scalatore bergamasco: lui e quei suoi rapporti impossibili spinti fino al limite e oltre, oltremodo [' ]