Nel regno delle ragazze tassametro

28 Giugno 2005 di Erminio Ottone

di Erminio Ottone
31 – Il bilancio stagionale del sempre più giovane Erminio Ottone: dall’età media dei frequentatori dei locali al rapporto con le donne, passando per chi non accetta il due di picche, calciatori di ogni tipo, cacciatrici di calciatori, scroccatori di free drink, risse gratuite e soliti tamarri.

Con l’arrivo dell’estate Milano è pronta a svuotarsi e per il vostro Erminio Ottone è tempo di bilancio stagionale. E’ stato un anno movimentato, anche se in realtà nulla o poco è cambiato nella capitale del non-divertimento. Quello che è parso evidente è l’innalzamento dell’età media tra il popolo della notte: prima un over 30/35 in discoteca sarebbe stato etichettato come un ‘vecchio’ che recita il ruolo del giovane, oggi non più. Uomini e donne over 30, over 40 e addirittura 50 scrutano nel buio delle notti milanesi, alla ricerca di compagnia, conoscenze, incontri piccanti.

Ho visto il ‘Tony Manero’ del Gattopardo, età sui 60/70, occhiali neri da sole, spettacolare: ci prova con tutte, brutte, normali, carine e da sogno. Ovviamente non raccatta nulla, ma ha un pregio e va rispettato: lui almeno i prova, molti altri, come Ottone, no! Ho visto gruppi di ragazze rimbalzati dai buttafuori, perché troppo giovani e non all’altezza del resto della clientela. Ho visto ragazze (oops, signore) incapaci di uscire da un locale senza un risultato acquisito: ti chiedono di accompagnarle a casa e di finire insieme la serata, tu rifiuti e loro rivolgono la stessa domanda al tuo amico. La volta dopo, ti fanno la stessa proposta e se rifiuti ancora se la prendono, ti attribuiscono blocchi mentali, timidezza, omosessualità… A una donna sfiora mai l’idea di non poter piacere? Ho visto calciatori signori (Zambrotta), calciatori poco signori (Bazzani, Borriello) e conosciuto ragazze tristi che gestiscono l’agenda in base ai calciatori: domenica Toqueville, perché loro sono lì. Lunedì Old fashion, perché loro sono lì. Martedì Hollywood, perchè se ci sono, sono lì. Ho visto donne mettere la lingua in bocca a baristi e camerieri esteticamente, moralmente e professionalmente discutibili, con lo scopo di ottenere in cambio drink gratuiti. Ho visto ragazze bellissime credendole vere, salvo scoprire la triste verità: 2 parole, non di più, perché alla terza scatta il tassametro avido di soldi, di drink o di qualche cosa di molto peggio. Ho visto ragazze carine e semplici private di qualunque attenzione: tutti gli sguardi sono spesso per le ragazze-tassametro. Ho visto gerarchie sovvertite, con buttafuori picchiati dagli avventori (è successo al Pelle d’oca), donne lasciate alla porta e uomini soli finalmente liberi di entrare in un locale non accompagnati e fieri del loro status di single (Gattopardo). Ho rischiato le botte per via dei soliti tamarri, e qui urge un racconto dettagliato.
Pelle d’oca, giovedì sera. Ottone e un amico escono dal locale per prendere un po’ d’aria. L’amico si imbatte in un gruppetto composto da un paio di tamarri ed una ragazza per nulla carina (giudizio di Ottone, mentre lui se ne innamora a prima vista), non valuta con attenzione la statura morale di chi ha di fronte ed inizia il suo show: “Ma che carina questa ragazza, vero Erminio?”. Ottone non gli dà retta e si accorge che uno dei tamarri forse è il suo ragazzo, quindi lo invita ad allontanarsi per evitare rischi. “Ma dai, non è bellissima?”, insiste l’amico. Ottone capisce che il tamarro è del tipo ‘italiano geloso’, che si incazzerà in ogni caso e che ci sarà qualche strascico, quindi decide di essere sincero: “A me non piace per niente!”. L’amico insiste: “Ma come! Non ti fidanzeresti con una così?”. Ottone ribadisce: “Giammai! Non mi piace!”. Non finisce di dirlo, che il tamarro si scaglia sull’amico molestatore con un pugno. Ottone guarda sosrpreso, vede che non ci sono conseguenze (lo ha colpito solo di striscio), quindi commenta indignato: “Che tristezza!”.
A questo punto, il tamarro minaccia anche Ottone con un atteggiamento da boxeur: “E tu? Cosa hai detto della mia ragazza?”. Ottone tenta la via del ragionamento: “Eh no! Sii coerente! O ti incazzi con lui perché la vede gnocca, o ti incazzi con me perché la vedo brutta. Ormai te la sei presa con lui…”. Ottone sbaglia, perché il dialogo non è nelle corde del tamarro italiano geloso. Meglio rientrare, segnalare il fatto ai buttafuori e tutto torna a posto: tamarri (con ragazza al seguito) allontanati dal locale e cazziatone di Erminio Ottone all’amico incauto e inopportuno. Precisazione: Ottone, con la sua smania di essere aperto e democratico, non reagisce mai quando qualche tamarro molesta le sue donne. Le donne che gli interessano lo mollano perché…a) Tutte le donne sono italiane tamarre, non c’è scampo; b) Ottone è un cagasotto; c) Siamo tutti condannati a fare i tamarri; d) Ottone è troppo signore, e questo non è sexy e fa scappare le donne; e) Ottone è troppo pieno di sé per mostrarsi geloso; f) Ottone è uno stronzo e delle sue donne non gliene frega niente; g) La donna è inferiore, non ne esiste una tanto elevata da meritare Ottone…forse. Ognuno può avere la spiegazione che preferisce. Un anno di ordinario non divertimento è passato, e Ottone è riuscito almeno a rimanere fedele a se stesso. Non è tanto, ma neppure poco.

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