Ha sempre ragione Morfeo

24 Novembre 2009 di Stefano Olivari

di Antropiovra
Le note vicende di cronaca necessitano di una interpretazione chiara sulla questione sessuale in questo paese, senza lasciarsi prendere, a seconda dei casi da basso chiacchiericcio, voyeurismo, o arrapamento. L’italiano medio non sa come intepretare criticamente quanto è accaduto negli ultimi tre anni, dal caso di Cosimo Mele in poi, ogni 6 mesi deve tornare al voto, e chiede una riscalatura dei valori etici. E’ ora di mettere ordine, a meno che non si voglia consegnare lo scettro dell’ultima parola nelle mani di Vespa e dei maglioni di Crepet.

In questo un primo aiuto ci arriva da un soggetto inaspettato: l’eterna speranza Domenico Morfeo, con le sue reazioni a seguito di un Inter-Piacenza del 2003, quando riferendosi al pubblico del primo anello arancio parlò di gente sotto schiaffo dalle proprie mogli. Sicuramente aveva ragione, sottolineando il primo passo fondamentale da compiere: giudicare i fatti che riguardano altre persone senza caricarli di problemi di carattere personale. Sempre giudicare con distacco e mai farsi contagiare da invidie nei confronti di qualcuno che ha potuto fare cose che a noi non saranno mai concesse. Di Topolanek nascosti questo pianeta è pieno.
Una prima soluzione a questa dilagante crisi di moralità è già pronta in ogni caso. Personalmente sosteniamo il modello ‘Eyes wide shut’, società segreta con selezione rigidissima e regole proprie. Chiaramente in versione entry level, silver e gold a seconda degli interpreti. Si creerebbe una specie di P2 del sesso. Puritanesimo legalizzato e via tutte le prostitute dalla strada nel giro di tre mesi. I politici sarebbero coperti e farebbero le loro scappatelle in una mix-zone con uguali diritti e doveri. Naturalmente dovrebbe essere individuato il nuovo guru, ma uno Hugh Hefner de noaltri si può sempre creare ad hoc. Sui singoli casi, la nostra hit parade è comunque comandata dal leggendario Max Mosley. I vestitini da SS e le sculacciate da Kapò nazista, mettendoci la faccia e argomentando i propri gusti sessuali senza alcuna remora.
Questa premessa per arrivare finalmente a parlare del grande scomparso di Indiscreto, quell’Erminio Ottone che ha saputo raccontare le notti milanesi come pochi: calcio e groupie del calcio, buttafuori e buttadentro, finti manager e vere escort. Ottone ha spiegato la Milano da non bere grazie al suo talento ma anche grazie al suo stile di vita: i tanti episodi narrati su Indiscreto sono stati visti e vissuti da lui medesimo, non erano pettegolezzi di quarta mano. Adesso, però…
Adesso esiste il reale pericolo della perdita di un riferimento nel micro-cosmo milanese. Venerdì sera, con il direttore di questo sito ed altri amici intenti a discutere di calcio, basket e altri argomenti, abbiamo avuto l’idea di contattare Erminio. Una semplice richiesta di unirsi a questa sana serata di cazzeggio, bevute e libertà: nulla di più, nulla di meno. Fra l’altro credevamo di fare del bene, perché lo sapevamo blindato in uscita di coppia in una località di provincia. Se già associare Ottone alla parola ‘coppia’ avrà deluso le sue migliaia di fan, associarlo all’espressione ‘uscita di coppia’ fa male al cuore. Come vedere Schumacher sull’automobilina delle giostre, Paul McCartney suonare ai matrimoni, Meryl Streep alla recita dell’oratorio. Mai Ottone avrebbe rinunciato solo qualche mese fa, in condizioni ben più critiche.
E’ proprio vero che bisogna sempre distinguere l’autore dalle sue opere. Le battaglie per la moralità e la dignità di Erminio ci resteranno sempre nel cuore e nel cervello, mentre lui è ormai diventato come noi. Niente più battaglie con tamarri arricchiti o donne finte, con dee-jay amiconi e truffatrici professioniste. Ci hanno tolto il mito, ma ci resta l’uomo. Accontentiamoci, aspettando il suo ritorno almeno su Indiscreto.

Antropiovra
(in esclusiva per Indiscreto)

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