Ventisette anni da Liedholm

12 Gennaio 2009 di Stefano Olivari

La partita di papà. Roma-Milan significa anche Nils Liedholm: il Barone, scomparso nel 2007, visse 27 stagioni in rossonero e 12 in giallorosso. Il figlio Carlo, 50 anni, custodisce molti ricordi. Quali sentimenti legarono suo padre a Roma e Milan? «Con il Milan c’ era un rapporto famigliare. La Roma gli diede le maggiori soddisfazioni. Diceva “Roma è una grande città, non capisco perché non possa avere una grande squadra”. La più grande delusione? «La sconfitta nella finale di Coppa dei Campioni. Gli era già sfuggita da giocatore e sperava di rifarsi da allenatore». È vero che fu lei a consigliare Ancelotti a suo padre? «Da giovane seguivo il calcio di C. Gli segnalai questo ragazzo e andammo insieme a vederlo, prima a Parma, poi nello spareggio-promozione per la B. Carlo segnò due gol e la Roma poco dopo lo acquistò». Suo padre stimava l’ Ancelotti allenatore? «Il Milan di Ancelotti gli ricordava la sua Roma». Nils Liedholm e Berlusconi? «Le incomprensioni furono solo calcistiche. Berlusconi guardava al futuro e papà aveva le sue idee. Ma due Bilance ascendente Bilancia s’ intendono e Berlusconi si è comportato da signore con papà». Nils Liedholm e Dino Viola? «Coppia straordinaria. Il presidente della Roma aveva senso dell’ humour. C’ era intesa». Un grande dolore di papà? «La morte di Di Bartolomei» Carlo Liedholm tifa per? «La Roma».
(Fonte: Stefano Boldrini, Gazzetta dello Sport dell’11 gennaio)
L’AUTOREVOLE COMMENTO DI INDISCRETO: se per ‘signore’ si intende che l’ha pagato e che non ne ha mai parlato male, cosa che nel calcio anche di serie A non è scontata, il ricordo di Carlo Liedholm è senz’altro realistico. Ma il ‘badante’ e nelle ultime partite direttamente supplente (ottimi risultati, vista la qualificazione Uefa ottenuta nello spareggio con la Sampdoria) Capello del 1987 non fu certo un attestato di stima.
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