Umberto Tozzi tra ieri e oggi

17 Maggio 2012 di Alvaro Delmo

E’ stato presentato ieri al pubblico milanese il nuovo album di un padre (se non il padre) del pop italiano: Umberto Tozzi, sulla cui carriera abbiamo già dissertato ampiamente tempo fa in quest’altro intervento. Intitolato Yesterday, Today, il disco si compone di due parti. Una prima di dieci inediti (più una cover) e una seconda di diciassette riarrangiamenti di grandi classici del suo repertorio.

Per cercare di raccogliere qualche impressione direttamente dall’autore c’eravamo anche noi nel nutrito gruppo di persone in coda al Mondadori Multicenter di Corso Vittorio Emanuele. Alla fine però il tempo è stato tiranno e abbiamo desistito avendo un impegno successivo (ci rifaremo magari un’altra volta). Abbiamo però potuto cogliere qualche commento tra i fans in attesa, molti sugli ‘anta ma anche diversi sugli ‘enti, tra chi sosteneva di “sentirsi come a 15 anni” e chi invece auspicava presto un nuovo tour italiano, perché Tozzi “suona spesso all’estero”.

Ma passiamo alla musica, partendo dalla parte di ‘best’ per tranquillizzare subito i puristi. Umberto Tozzi, che si è avvalso per il disco della collaborazione dell’arrangiatore – e collaboratore storico – Greg Mathieson, non ha di fatto stravolto successi come Gloria, Ti amo o Tu mantenendo fortunatamente inalterati ritmi e atmosfere. I cambiamenti più decisi si notano soprattutto in Eva, passata dai suoni di sintesi degli anni ’80 a una ballata intimista con pianoforte in primo piano.

Relativamente agli inediti, il lancio dell’album è stato invece affidato al singolo Se tu non fossi qui, composizione estiva in pieno stile on the road, con ritornello che si ripete in testa. In generale tutto il disco propone una formula classica e collaudata tra brani ritmati e ballate mantenendo la bussola ben orientata su quanto il cantautore torinese ha sempre fatto al meglio.

Difficile fare il confronto con il passato, come spesso accade per chi ha molti smash hits in carriera ormai radicati nell’immaginario collettivo (ciò che è nella memoria del resto ci sembra sempre migliore). Dovendo però scegliere delle tracce da citare su tutte a un primo ascolto preferiamo Niente per me e E adesso sei. Non manca infine anche una cover, Here, there and everywhere, dal repertorio dei Beatles.

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