Sono di più i tacchini

27 Aprile 2010 di Marco Lombardo

 di Marco Lombardo
Uno scoop molto locale, Romagnoli che tifa Lippi e il motivatore Montali.

1. Il vostro grande ex non si è certo perso Roma-Sampdoria, ma soprattutto il dopo. Dall’aggettivo ‘inadeguato’ di Rosella Sensi rivolto all’arbitro Damato ai distinguo di De Rossi: “Non è colpa sua, ma forse è stata sbagliata la designazione”. Già: sbagliata perché? E’ quello che a quel punto ci siamo chiesti: in fondo Damato era segnalato come uno dei migliori fischietti della stagione, forse il migliore. Ma poi, visto quello che è venuto fuori il giorno dopo su Repubblica, si è accesa una lampadina: vuoi vedere che De Rossi sapesse già qualcosa? Fantascienza, naturalmente: l’intervista del 2002 al fischietto barese scovata dal quotidiano romano è stato sicuramente uno scoop improvviso. In fondo era difficilissimo trovarla, bisognava scavare negli archivi di Stato visto che otto anni prima infatti l’articolo era uscito soltanto su un’edizione locale. Di Repubblica…
2. In ogni caso la polemica su Damato è divertentissima: la colpa dell’arbitro pugliese è stata quella di essersi confessato tifoso dell’Inter e di Cassano. Lo ha detto appunto nel 2002 all’esordio in serie C, anzi non lo ha detto neppure perché nell’articolo incriminato non c’è neppure un virgolettato. Tanto basta però: essere tifoso ormai è uguale ad essere fazioso per forza, anche se questo naturalmente non capita ai giornalisti, categoria la nostra che – come sappiamo – è professionale al massimo. Così allora, visto il fuorigioco assurdamente sbandierato a Cassano e quello non fischiato a Toni fermato solo da una paratona di Storari sulla strada del 2-1, a Damato diamo un consiglio. La prossima volta eviti di farsi accompagnare da Romagnoli: il suo assistente tifa chiaramente Roma ed è un fan di Lippi.
3. “È possibile insegnare a un tacchino a salire in cima a un albero, però per quel lavoro sarebbe meglio assumere uno scoiattolo”. Sarà per questo che, inseguendo la massima che dà il titolo al suo libro, Giampaolo Montali è stato assunto dalla Roma come motivatore. Compito svolto più che ottimamente, vista la rimonta dei giallorossi e il sorpasso sull’Inter, ma che ha avuto un intoppo non appena l’Inter è ripassata davanti: “Gli arbitri – ha detto il motivatore – non usano con noi lo stesso metro di giudizio che hanno con altri”. Insomma: visto quel che s’è detto negli ultimi mesi nella Capitale, si può affermare che Montali alla fina si sia comportato come un Mourinho qualunque. Ma d’altro canto, come scrive lui, i tacchini sono molto più numerosi degli scoiattoli.
Marco Lombardo

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