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Recoba, la Playstation nei piedi
Paolo Morati 05/07/2020
È il 22 settembre 2004. L’Inter è a Bergamo a sfidare un’Atalanta ben diversa rispetto a quella odierna (l’allena Mandorlini, che poi sarà sostituito da Delio Rossi in una stagione che si concluderà con il ritorno in B), restando tuttavia il suo un campo molto insidioso. Possiamo anche dire ostico, in omaggio ai tempi in cui siamo cresciuti. Comunque l’Inter sta pareggiando 1-1 dopo i gol di Budan e Stankovic.
Al 75° minuto Roberto Mancini sostituisce Cambiasso con Álvaro Recoba che 3 minuti dopo riceve palla alla tre quarti e… preme la combinazione di tasti giusta, fa finta di caricare il tiro, compie una piroetta ad eludere Albertini, e indirizza una staffilata nell’angolino a destra di Taibi, che non ci potrebbe arrivare nemmeno se fosse Mister Fantastic.
“Un gol che sembra la Playstation!” commenta un amico, infervorato giustamente per le gesta del Chino che riporta in vantaggio l’Inter, in quell’occasione in maglia bianca. Sul volto di Mancini un sorriso soddisfatto, nell’attesa che poi la partita finisca 3-2 per i suoi grazie ad un’azione di forza di Adriano dopo il momentaneo pareggio di Pazzini.
Recoba intanto al proprio gol quasi non ha esultato. Ha camminato lento con le braccia alzate e il volto impassibile, un lieve sorriso, forse a voler dire “Certo, mi tenete in panchina fino all’ultimo, però poi godete quando vi tolgo le castagne dal fuoco”. Quindi una corsetta, qualche abbraccio per un altro grande sigillo da ricordare dedicato a chi si esaltava già per le meraviglie dei videogiochi quando c’era chi, incompreso dai più, certe skill meravigliose le metteva sul campo vero. Altro che joypad.