Anni Settanta
Postalmarket l’Amazon italiano
Indiscreto 14/06/2020
Torna Postalmarket, in versione online per tutti ma anche cartacea per i pochi che la chiederanno, a 5 anni dal fallimento del 2015 e ad almeno 30 da quando il catalogo Postalmarket e quello della concorrente Vestro erano familiari agli italiani di ceto medio e medio-basso. La seconda vita dello storico marchio di vendite per corrispondenza partirà poco prima del Natale 2020 e nelle intenzioni di chi adesso possiede il marchio, l’imprenditore friulano Stefano Bortolussi, Postalmarket avrà l’obbiettivo di diventare l’Amazon italiano.
Studiata frase da titolo, infatti non abbiamo resistito, con un fondo di verità che prescinde dalla nuova avventura di Postalmarket. Amazon è infatti imbattibile su scala globale, ma sui singoli mercati nazionali molti pensano che ci sia spazio per un’altra grande piattaforma di ecommerce, quindi forse il titolo giusto sarebbe ‘Postalmarket l’Alibaba italiano’. Di sicuro nei suoi anni d’oro, soprattutto i Settanta (quando si chiamava Postal Market, le due parole staccate), il Postalmarket veniva percepito come molti oggi percepiscono Amazon. Soprattutto nelle provincie più depresse, dove non esistevano nemmeno i centri commerciali e dove ordinare su Postalmarket dava la sensazione di essere connessi con il mondo, grazie anche alla presenza di stilisti come Armani, Krizia, Ferré, Coveri e altri, che certo non proponevano lì l’alta moda ma collezioni create ad hoc per il popolo, il pueblo del Dogui.
Fondata nel 1959 da Anna Bonomi Bolchini, la famosa ‘Signora della finanza’ (in realtà l’unica donna italiana protagonista in quel settore, ai suoi tempi come oggi), Postalmarket occupa un posto d’onore nella cultura pop italiana grazie alle sue copertine, che fino al 2001 hanno ospitato nelle loro due uscite (primavera-estate ed autunno-invenno) da Sylva Koscina ad Afef, passando per le Kessler, Ornella Muti, Laura Antonelli, Gloria Guida, Brooke Shields, Monica Bellucci, Claudia Schiffer, Isabella Ferrari, Romina Power, Carol Alt, Marina Suma, Cindy Crawford, Carla Bruni, Eva Herzigova e tante altre, con anche qualche presenza intellettuale: Milva, Mariangela Melato, Ornella Vanoni. Unica eccezione maschile Giorgio Gaber, in coppia con la moglie Ombretta Colli. Un albo d’oro che racconta la storia italiana meglio di molti saggi.
Le copertine servivano a creare discussione fra le mamme, mentre quelle dei figli adolescenti vertevano su meno note ma non meno valide modelle di intimo, vera colonna di un catalogo che c’era in quasi ogni casa, per lo meno dei nostri conoscenti.
Volendo chiudere con l’attualità e uscendo dal discorso Postalmarket, davvero ci sarebbe spazio per un Amazon italiano? Mentre proprio su Amazon stiamo valutando l’acquisto di un distributore automatico di acqua per gatti pensiamo di no, anche perché quasi tutti quelli che lo usano, in particolare gli abbonati ad Amazon Prime, percepiscono Amazon come un ambiente magari non italiano ma certamente familiare. Ed in ogni situazione, lavorativa, commerciale e privata, è difficile far parte di due famiglie.