Roba da ricchi

18 Febbraio 2014 di Stefano Olivari

Forse i soldi non fanno la felicità, ma di sicuro aiutano ad arrivare negli ottavi di finale di Champions League. Nelle magnifiche 16 d’Europa, che da stasera cominceranno a fare sul serio, ci sono infatti 4 sole intruse. Guardando ai fatturati annuali soltanto Atletico Madrid, Bayer Leverkusen, Olympiacos e Zenit San Pietroburgo non fanno parte dell’elìte delle 16 più ricche. Le 4 che hanno fallito, per così dire, sono Liverpool, Tottenham, Inter e Juventus e di queste solo i bianconeri di Torino sono riusciti almeno a qualificarsi per la prima fase. Questi sono numeri, non impressioni, per un intreccio di cause ed effetti che ormai fa arrivare all’eliminazione diretta più o meno sempre gli stessi. Non sarà il campionato d’Europa vagheggiato dai soliti noti e che ogni anno Platini prova a spingere sempre più in là, ma una sua buona imitazione sì. Spunti buoni per qualche serioso convegno del genere ‘Dove va il calcio’, per fortuna da stasera si gioca.

Si comincia con un Manchester City-Barcellona che secondo molti antipatizzanti dei catalani potrebbe rappresentare un passaggio di consegne. La buona forma del City, reduce dalla vittoria sul Chelsea in FA Cup, contro la fine dell’era del tiqui-taca: un po’ per gli infortuni di Messi e il calo di Xavi e Iniesta, un po’ per l’inadeguatezza del ‘Tata’ Martino, un po’ perché tutti i cicli finiscono. La squadra che nell’ultimo decennio ha giocato il miglior calcio del mondo non è comunque ancora morta: sabato ha passeggiato 6-0 contro il Rayo Vallecano, Messi con il gol numero 228 nella Liga ha sorpassato Di Stefano e affiancato Raul (da raggiungere rimangono solo Hugo Sanchez a 235 e Zarra a 251), tutti si sono mossi bene ma soprattutto è tornato Neymar, con una buona prestazione. Fra la cause della fine della presidenza Rosell, per una ‘lieve’ (32 milioni di franchi!) differenza fra quanto percepito dal Santos e quanto pagato ufficialmente dai catalani, Neymar (che a Manchester dovrebbe partire dalla panchina) è sembrato quasi quello di prima. E comunque il Barcellona, pur  ‘morto’, è primo in questa emozionante Liga a pari punti con Real ed Atletico Madrid.

In Bayer Leverkusen-PSG non vanno in campo i soldi, come al solito, ma ormai il club parigino si è consolidato e considera la Champions il suo vero habitat. Venerdì ha passeggiato con il Valenciennes, il Monaco è staccato di 5 punti ma non sembra avere il passo per il titolo, Ibrahimovic senza l’orizzonte del Mondiale è a 33 anni più motivato che mai ed è anche miglioratissimo sui calci piazzati: nonostante i propositi di ritiro, può andare avanti fino a 40 anni. La squadra allenata da Hyypia non ha certo il problema della Bundesliga: è seconda a distanza astronomica dal Bayern e di sicuro la sconfitta in casa, sabato con lo Schalke 04, non ha riacceso le speranze.

Domani sera Arsenal-Bayern sarà la sfida fra i due club più… citati dagli altri club. Ormai qualunque cialtrone, quando non sa come giustificare i risultati del presente, tira fuori un ‘modello Arsenal’ o un ‘modello Bayern’ con tanto di proiezioni a 5 anni (e pazienza se ci si dimentica di non essere in Inghilterra o in Germania). Il bello è che c‘è ancora chi gli crede. Due squadre in ottima salute, anche se con prospettive diverse. La squadra di Wenger arriva dal brillante passaggio del turno in FA Cup contro il Liverpool,  mentre i campioni d’Europa, reduci dall’allenamento agonistico contro il Friburgo (tredicesima vittoria consecutiva…), sanno che sono condannati anche a piacere, oltre che a vincere. Di sicuro il turnover senza scrupoli applicato in campionato da Guardiola non è una buona notizia per Wenger.

Clarence Seedorf è fra i massimi esperti di Champions League, avendone vinte quattro (formalmente cinque) con tre squadre diverse, ma questo non toglie che l’osservato speciale di questi ottavi di finale sia proprio lui. Diventato allenatore del Milan a dispetto di un curriculum in panchina curioso (zero partite con zero squadre, nemmeno giovanili), Seedorf fa bene il nodo alla sciarpa ed è il pupillo dei Berlusconi, da Silvio a Barbara, ma questo non toglie il fatto che la sua squadra si chiami sempre Milan e non possa rischiare figure contro l’Atletico Madrid. Quella di domani sera a San Siro sarà una delle sfide più aperte degli ottavi: la fisicità e la rabbia degli uomini di Simeone, finalizzate dal neo-spagnolo Diego Costa, contro il 4-2 e qualcosa di Seedorf, che per il passaggio del turno dovrà fare qualcosa in più che aspettare un tiro da metà campo di Balotelli come è stato venerdì sera nella porta del Bologna.

La prossima settimana inizia con l’entrata in scena dello Zenit, con l’atmosfera olimpica ormai sfumata (e a San Pietroburgo mai arrivata, in ogni caso), che ospita il Borussia Dortmund. I tedeschi sono usciti da un momento difficile e lottano per la seconda piazza in Bundesliga. Contro l’Olympiacos il Manchester United di David Moyes proverà a dare una scossa al suo encefalogramma piatto da Premier League (settimo, con il quarto posto lontanissimo). José Mourinho non sta vivendo un momento facile, dopo l’eliminazione in FA Cup per mano del Manchester City di Pellegrini, uno dei suoi tanti nemici più o meno finti. Ma il Galatasaray di Mancini e delle vecchie glorie Drogba e Sneijder (che non ha ancora 30 anni, ma dall’Inter è stato trattato come vecchia gloria) non dovrebbe essere un enorme problema, in questa sfida fra ex pupilli di Moratti. Pronostico scontato in Schalke 04-Real Madrid, visto che la squadra di Ancelotti è forse in questo momento la più in palla del mondo. Domenica vittoria 3 a 0 in casa del Getafe, con il Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo assente per squalifica, troppi giocatori forti che scoppiano di salute al punto che in Spagna si sta discutendo se sia meglio schierare Jesé o l’acquisto dell’anno Gareth Bale. Problemi da ricchi., che prima o poi giocheranno solo fra di loro.

(pubblicato martedì 18 febbraio su Il Giornale del Popolo)

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