Noi non ci saremo

5 Giugno 2007 di Stefano Olivari

La sera del 21 settembre 1983 la spettacolare Danimarca di metà anni Ottanta ( quella tanto per intenderci che veniva chiamata la “Danish Dynamite”) espugnava Wembley per 1 a 0 , grazie a un rigore al 39’ del primo tempo di Allan Simonsen, e poneva praticamente fine alle speranze inglesi di qualificarsi all’Europeo dell’estate seguente in Francia. Negli altri gironi di qualificazione Scozia, Galles e Irlanda del Nord non fecero meglio, così nell’estate del 1984 nessuna nazionale britannica si presentò ai nastri di partenza dell’Europeo francese. Da allora, in tutte le altre edizioni dell’Europeo finora disputate, almeno una delle rappresentative di Sua Maestà si è qualificata alle fasi finali, con l’Inghilterra ovviamente a farla da padrone.
Queste qualificazioni (Euro 2008) assomigliano molto a quelle di quel 1984 e si corre il rischio che nessuna delle Nazionali sopra citate il prossimo anno prenoti un soggiorno estivo in Svizzera o in Austria. La rappresentativa che sembra avere maggiori possibilità – più per ragioni tecniche che di classifica – è sicuramente l’Inghilterra. L’8 settembre prossimo dovrà a tutti i costi battere in casa Israele (compito più difficile di quanto sembri) e avrà poi in sequenza un viaggio a Mosca e un retour match a Wembley contro la Russia, tutto nel giro di un mese. Concluderà poi la campagna continentale il 21 novembre ospitando la favorita del girone, la Croazia. Come si può vedere un compito non impossibile, a patto che gli uomini di McClaren cambino completamente registro e riducano quel gap in classifica che oggi hanno nei confronti di croati e russi.
Nel Girone B, quello dell’Italia, la Scozia era partita benissimo. Distrutte le Far Oer per 6 a 0 , era arrivata ad ottobre anche l’impresa ad Hampden Park contro la Francia, battuta per 1 a 0. La sconfitta dello scorso marzo a Bari contro l’Italia ha poi un po’ ridimensionato la compagine delle Highlands. Adesso bisognerà vedere come la Scozia arriverà alle partite decisive del 12 settembre (a Saint Denis contro la Francia) e del 13 ottobre (in casa contro l’Ucraina). L’Italia si augura che quando visiterà Glasgow il 17 novembre gli scozzesi siano già fuori dai giochi, se no quella potrebbe diventare una vera e propria battaglia. Ad oggi però, gli uomini di Mc Leish sembrano un pò la quarta forza del Gruppo B, dietro francesi, italiani e ucraini. Nel Gruppo D, il Galles ha già abbandonato ogni speranza di qualificazione e deve più che altro pensare a costruire una squadra in grado di ben figurare nella corsa al Mondiale 2010. Nello stesso girone conserva ancora qualche possibilità l’Eire – che prorio britannica non è – che a metà ottobre ospiterà a Dublino la capolista Germania. Alla fine però peserà tantissimo il tracollo subìto qualche mese fa a Cipro (5-2 per i locali!!) oltre al pareggio interno con la Repubblica Ceca.
Infine nel Girone F finora la sorpresa è stata proprio una britannica, l’Irlanda del Nord. Gli uomini di Nigel Worthington a settembre hanno battuto a Belfast la Spagna – 3-2 con tripletta di David Healy, la prima tripletta in una partita di qualificazione per i Verdi del nord dai tempi di George Best – e si sono ripetuti a marzo battendo la Svezia per 2 a 1. Ora però il difficile sarà reggere in casa di queste due superpotenze e soprattuto l’ultima partita in casa delle Furie Rosse non è che faccia ben sperare. Per l’ Irlanda del Nord speriamo non si ripeta quato accaduto proprio in quelle qualificazioni dell’Euro 84. Infatti i nordirlandesi riuscirono a battere sia in casa che in trasferta la Germania Ovest Vicecampione del Mondo, ma alla fine pur arrivando a pari punti dovettero soccombere per una differenza reti favorevole ai tedeschi. Risultò decisivo un gol del tedesco Gerd Strack a 11 minuti dalla fine nella partita Germania Ovest-Albania, vinta dai primi per 2 a 1. La squadra di Worthington quest’anno sembra avere la stessa forza di quella di Bingham del 1984, che tra l’altro si qualificò anchi ai Mondiali del 1982 e 86. Speriamo per loro che non abbia la stessa sfortuna.

Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com

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