Napoli, che peccato

24 Maggio 2007 di Stefano Olivari

Senza la curva la Lazio si é qualificata per i preliminari di Champions League. Il che significa, ma questo lo sapevano tutti tranne i grandi media, che una squadra valida vince senza l’aiuto del cosiddetto dodicesimo uomo. Se la squadra é scarsa il pubblico può far poco, guardare il Napoli per credere. L’Inter ha vinto tre gare su tre, in Champions, senza pubblico, e solo due con la gente sugli spalti. Dunque, vogliamo farla finita con l’importanza del pubblico? Certo, la nostra é un’illusione, un’utopia. Si continuerà a fingere di dare importanza alla voce della curva, sperando che lo stesso curvaiolo, per riconoscenza o perché si sente parte di un qualcosa assieme al giornale, compri di tutto. Peccato che la gente della curva non compri quasi mai i giornali, le rare volte è solo per attaccare il singolo giornalista presunto ‘nemico’. Ne abbiamo avuto l’ennesima conferma l’altro giorno a San Siro, dove un tifoso 40enne gridava come un ossesso insulti contro un giornalista colpevole, secondo lui, di criticare sempre l’Inter. Per la cronaca il giornalista é uno dei più morbidi e vicini alla società…Perfino più vicino di quell’altro che prima di mandare le pagelle al giornale le faceva vedere all’ex addetto stampa. Abbiamo parlato prima del Napoli: nel caso riuscisse a ottenere la promozione si annuncia un’estate tragica per i lettori. Tre mesi di articoli su quanto il Napoli sia mancato al calcio, sulla sua gente appassionata, sui tifosi che hanno guardato la partita decisiva dall’Australia (anche se non fosse vero lo scriverebbero lo stesso: vendiamo emozioni, dicono i maestri). Si andrà poi sul mercato, con l’arrivo di Maradona come dirigente (non che sarebbe più scarso degli altri, ma dubitiamo che abbia la voglia di impegnarsi in qualcosa per più di due giorni), e, evidente, il possibile ritorno di Cannavaro. Che annusando l’aria ha pensato bene di dichiarare di stare benissimo a Madrid e di voler continuare. Non si negheranno una dozzina di articoli sulla possibilità di far arrivare Ciro Ferrara e pazienza se l’ex difensore, così come il capitano della Nazionale, sta benissimo anche lontano dalla città in cui è nato. Il che la dice lunga su molte cose…Per concludere: il Napoli non manca a nessuno. Di sicuro non al calcio italiano, che in quanto ai risultati se la cava benissimo senza: tre finali di Champions e un Mondiale vinto senza di loro in A. In B oppure in A la squadra di De Laurentiis non sposta alcunché: una squadra modesta rimane una squadra modesta, nonostante i 40.000 sugli spalti. Ed é ancora più sicuro che non si venderanno più copie dei giornali, anche se, dura capire il perché, qualcuno si impunta per far credere il contrario. Nell’estate del 1997 Il Napoli di Simoni perse la finale di Coppa Italia contro il Vicenza e Corriere dello Sport scrisse, in prima pagina: “Napoli, che peccato”. Nessuna copia in più a Napoli, ma la promessa dei veneti di non voler vedere mai più il quotidiano in edicola, nelle loro città. E poi dicono che viviamo nell’era del marketing…

Dominique Antognoni
dominiqueantognoni@yahoo.it

Share this article