Esercizi di ciclostile
Le Puglie dipinte da Van Gogh
Stefano Olivari 16/05/2008
1. Fino a Pescocostanzo, poco o niente da dichiarare ma qualcosa di cui sparlare. Da Palermo a Peschici la cifra tecnica della gara non ha mai superato il massimale raggiunto dalla Slipstream-Chipotle (cronosquadre velocissima), neanche avvicinato dai pur consistenti numeri di Pavel Brutt e Matteo Priamo. Quanto alla cifra agonistica, siamo al minimo indispensabile perché prima di ogni sera non si raggiunga il traguardo fuori tempo massimo, al termine di un’altra giornata di lungo trasferimento in corsa, questo sì. Ad Agrigento visto Paolo Savoldelli tirare la volata a Riccardo Riccò, e tirare le orecchie a Danilo Di Luca. A Milazzo visto Marco Velo tirare la volata a Daniele Bennati, e Robbie McEwen tirare i freni e i remi in barca. Verso Contursi Terme visti i Liquigas e gli Lpr Brakes-Ballan tirare anche quando non dovevano, e mai visti i Quick Step tirare quando avrebbero dovuto. Falli di grande confusione, da fischiare ancora in attesa di un’azione da applauso. Piccolo mistero: ma il fuggitivo per protesta Rik Verbrugghe, si è poi ribellato al gruppo o agli organizzatori?
2. Dopo L’Altro Tour L’Altro Giro, L’Altro Tour e L’Altra Vuelta. Guillaume Prébois del Monde corre il Giro a pane e acqua (e integratori) di chi se lo può permettere. “Questo disordine selvaggio, questa gioia prorompente, questo presentimento d’Africa: c’est Palerme”, e via attraversando tutti i luoghi comuni possibili e immaginabili d’un Grand Tour da giornalista ciclista “Sempre meglio che lavorare”. Pedalare sullo stesso tracciato dei professionisti, un giorno dietro l’altro, disegnando certi eloquenti grafici Srm – potenza media sopra i 200 Watt – non è comunque performance per molti, mannaggia l’invidia del sovrappeso sottoallenato, quello al limite de L’Altra Domenica. La sponsorizzatissima impresa del trentaseienne pariginveneziano non ha particolare valore, in termini sportivi assoluti: piuttosto, relativamente ai parametri fisiologici di un praticante, registrati nell’arco di ben ventitre giorni di corsa. Materia per pochi, più che record da Guinness o “Viaggio atipico d’un sognatore ribelle”. Ma poi ci sono “Le Puglie dipinte come da Van Gogh”…
Francesco Vergani
francescovergani@yahoo.it