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In the box

La Tartan Army è un’altra cosa

Stefano Olivari 15/05/2008

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1. Il solito spettacolo di pubblico da parte scozzese, la concretezza da parte russa e i Rangers che escono dal campo a testa bassa nella loro prima finale europea dal 1972, quando in Coppa delle Coppe batterono gli allora sovietici della Dinamo Mosca. Questo in pillole ha detto la finale di Coppa Uefa giocata al City of Manchester. Le due tifoserie dovevano spartirsi 26mila biglietti, quindi 13mila a testa di diritto, ma gli scozzesi sono scesi a sud del Vallo di Adriano in ben centomila. Se la matematica non è un’opinione, in 87mila sapevano che non avrebbero trovato il prezioso tagliando per entrare allo stadio. Ma ci sono andati lo stesso, così tanto per festeggiare, per far baldoria, per riempire i pub e iniziare a cantare fin dalla mattina. Alla massa presente a Manchester, tra l’altro, dobbiamo aggiungere i 30mila che hanno assistito alla partita sul maxischermo dell’Ibrox Park e tutti quelli che si sono rintanati in casa o nei pub di Glasgow o paesi limitrofi per seguire la finale. Bello anche il tifo di parte russa. I sudditi di Medvedev sapevano di essere una minoranza, così si sono fatti sentire alla grande subito dall’inizio.

2. La partita in sé è stata decisamente brutta. I Rangers hanno dimostrato ancora una volta di essere solidissimi in difesa ma, una volta crollato il muro grazie a un’invenzione di Arshavin – giocatore da tenere assolutamente d’occhio -, non sono riusciti a costruire una sola azione d’attacco. Anzi è stato ancora lo Zenit a rendersi pericoloso, prima con un palo colpito a porta praticamente sguarnita e poi con il gol di Zyrianov in pieno recupero. Walter Smith ha inserito Nacho Novo probabilmente troppo tardi, quando cioè la situazione era quasi compromessa e fino ad allora Darcheville non l’aveva praticamente mai vista e si era fatto notare solo per i continui falli commessi nei confronti dei centrali avversari. Per la verità lo spagnolo ha avuto un’occasione a tempo quasi scaduto, giusto qualche minuto prima del raddoppio dello Zenit, ma ha sparato alle stelle da buonissima posizione. Giusto così, però, il pareggio dei Rangers non sarebbe stato meritato.

3. Piuttosto bene lo Zenit che non poteva contare su una della sue stelle, Pogrobnyak. I russi però a tratti ci sono sembrati anche spettacolari, ricordandoci in alcune azioni quella Dinamo Kiev del 1986, che nella finale di Coppa delle Coppe distrusse l’Atletico Madrid e impressionò l’Europa. I Rangers falliscono così la “quaterna”. In questa stagione hanno già messo in bacheca la Coppa di Lega, si stanno giocando ancora la Premier con il Celtic e a giorni si giocheranno la Coppa di Scozia contro il Queen of the South, sorpresa stagionale. L’impressione che quest’anno ci hanno dato Celtic e Rangers in Europa è quella di non essere ancora al livello delle big, ma quanto meno ora se la giocano un po’ con tutti. Non male per delle compagini che fino a qualche anno fa venivano costantemente eliminate nei preliminari di agosto di Champions da squadre slovacche o croate.

4. La brutta notizia della serata ovviamente viene invece dagli scontri che sono avvenuti a Manchester durante e dopo la partita. Mentre il match era in corso non è capitato nulla allo stadio: gli incidenti sono avvenuti a Piccadilly Gardens, dove era sta messo un maxischermo per tutti quei tifosi che non erano riusciti ad entrare allo stadio. Ebbene, il maxivideo non riusciva a funzionare e ciò ha scatenato le prime violenze da parte degli scozzesi. Altri episodi sono poi seguiti alla fine della partita, sia fra le opposte tifoserie che fra tifosi dei Rangers e la polizia britannica. I tifosi britannici ci piacciono tantissimo, soprattutto quando si spostano in massa per le finali delle Coppe Europee o per le fasi finali di Europei e Mondiali. Spesso queste migrazioni di massa però sono seguite anche da violenze e scontri con la polizia. I tifosi dei Gers tra l’altro si erano resi protagonisti di episodi di teppismo già nella finale di Barcellona del 1972. Ora ci è sempre più chiaro perché le tifoserie delle due squadre di Glasgow non sono particolarmente amate e apprezzate dalla Tartan Army, i tifosi cioè della nazionale scozzese che solitamente tifano Queen’s Park, Inverness, Partick Thistle, Dunfermline, etc.

Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com

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