La strategia segreta di Ranieri

27 Febbraio 2012 di Anna Laura

di Anna Laura
Avanti con ironia. Dopo il buffetto della sconfitta di Napoli adesso all’Inter tocca il Catania in casa. In salotto? No, forse meglio il bagno. Partita tutta da decifrare per Ranieri e Moratti. Il tecnico ha deciso ormai di rendere lapalissiana la situazione, ride e scherza in conferenze stampa che sono esperienziali: fatte di clichè, di frasi fatte, sentite miliardi di volte da ogni tecnico in italia. Di diverso c’è che stavolta il difendere la squadra, la formazione e la sua professionalità come ha fatto Ranieri deve essere letto nella maniera corretta, cioè come un attacco frontale a Moratto, Branca e Paolillo.
Faccio giocare i “vostri” campioni e vedete come va? Il guizzare degli occhi verso sinistra, alla ricerca di una formuletta verbale adeguata, faceva capire che era impegnato allo spasimo per dire senza dire, per dare a intendere. Alla domanda Si dimette? Ranieri ha calato l’asso: “No, non mi dimetto, anzi mi terrei, perchè non ho colpa”. Quindi se lui non ha colpa, essa deve essere altrove. Non l’altrove di Martin Mystere, ma un posto ben preciso. D’altronde criticare il mito della squadra del Triplete già lo aveva fatto quando si era reso conto della bolsaggine di cui si erano resi conto anche Benitez, Leonardo e Gasperini. Bolsaggine impersonata da due che paradossalmente non sono nemmeno i più bolsi, come Zanetti e Cambiasso. Ranieri aveva visto da spettatore la Supercoppa a Pechino, quando Zanetti aveva preteso e ottenuto da Gasperini di giocare. E ricordava bene la sconfitta nel derby scudetto dell’anno scorso, quando Zanetti e Cambiasso pretesero e ottennero (da leonardo) di pur essendo tornati il giorno prima dalla trasferta con la nazionale argentina. Ha capito Ranieri, ma per farlo capire a Moratti ce ne vuole ancora. Prima bisogna liquidare Branca, che è spalleggiato da una parte della famiglia, poi c’è da demolire la fiducia nella formazione, infine battere ogni record negativo della storia nerazzurra per risvegliare Moratti dall’incubo del Triplete in cui Mourinho lo aveva relegato. Un Triplete casuale, dove la competenza tecnica aveva avuto la meglio sulla valutazione dello staff Inter. La squadra fatta da Mancini e Morinho per la parte tecnica è stata cambiata da Branca e Moratti per la parte economica, dopo che loro stessi avevano aumentato gli stipendi di Sneijder, Milito, Maicon, Julio Cesare, eccetera. Grande mossa Ranieri, se è questo che stai facendo.

Anna Laura, 27 febbraio 2012

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