La prima più amata dagli italiani

26 Ottobre 2011 di Alvaro Delmo

di Alvaro Delmo

Era da tempo che pensavamo di dedicare un intervento a Raffaella Carrà (vero cognome Pelloni), tornata alla ribalta come conduttrice per l’Italia dello Eurovision Song Contest, al quale abbiamo riservato ampio spazio lo scorso maggio, e questa estate grazie a un remix di A far l’amore comincia tu curato da Bob Sinclair. Immergiamoci quindi in un breve ripasso della lunghissima carriera di una di quelle star della televisione italiana che, per schiacciare il tasto della nostalgia, ‘ad averne ancora oggi’.
Per ragioni anagrafiche (ci piace sempre puntualizzarlo) la Carrà cominciamo a ricordarcela sul finire degli anni Settanta quando conduce il varietà Ma che sera, per poi scoprire più avanti che il suo esordio nel mondo dello spettacolo era da far risalire a diversi anni prima, con alcune scelte di rottura rispetto a una certa ingessatura della televisione italiana. Erano gli anni del bianco e nero, del primo e del secondo canale, e di un fare pudìco dell’intrattenimento che oggi verrebbe considerato noioso e scarsamente redditizio. Lasciando da parte i primi passi cinematografici (compreso un film con Frank Sinatra nel 1965), balziamo subito agli anni dell’ombelico mostrato alle telecamere, del Tuca Tuca (con Enzo Paolo Turchi e special guest Alberto Sordi), del successo iberico e latino americano, nonché tedesco o inglese. 
Simpatica, ironica, spigliata e con una almeno apparente ingenuità di fondo, la Carrà diventa negli anni Settanta una star in grado di calamitare l’attenzione e i favori di milioni di persone. Le sue esibizioni sono ovunque un trionfo, brani come Rumore , A far l’amore comincia tu , Tanti auguri, Fiesta, sono un festival di ritmo, mosse e abiti, a volte avvolgenti a volte ridotti, in grado di mostrare tutta la sua espressività. Lei inoltre è una buona ballerina e se la cava come cantante, qualità a cui abbina energia da vendere senza essere nel contempo mai sopra le righe.
Passa qualche anno e Raffaella, sempre più bionda, nel 1982 viene coinvolta con Corrado nella presentazione di Fantastico 3 dove canta e danza sulle note della sigla d’apertura, l’indimenticabile (per noi) Ballo Ballo. La sua simpatia e relazionalità ne fanno poi la conduttrice ideale del nuovo spazio di mezzogiorno di Raiuno diretto da Gianni Boncompagni. Qui Raffaella, arrivata ai 40 anni, si accomoda sul divano ed entra nelle case degli italiani diventandone “la più amata”. La sigla Fatalità  e il resto sono storia, fagioli compresi, con sempre più televisione (anche in Spagna), Domenica In, fino all’incredibile successo di Carramba.


Alvaro Delmo
(26 ottobre 2011)

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