La mentalità internazionale di Nina Zilli

15 Marzo 2012 di Alvaro Delmo

di Alvaro Delmo
L’Italia ha deciso a sorpresa di cambiare la canzone con la quale parteciperà allo Eurovision Song Contest di quest’anno. Dopo aver annunciato nei giorni scorsi che Nina Zilli avrebbe portato sul palco di Baku (la capitale dell’Azerbaigian che ospita la gara, finale il 26 maggio) la sanremese Per sempre, la RAI ha infatti comunicato che il brano prescelto è ora L’amore è femmina, ossia la title track del suo nuovo album. Una decisione che il nostro ente televisivo pubblico sembra aver preso di comune accordo con la Universal, casa discografica della concittadina di Fiordaliso (un tocco di ’80 ci sta sempre bene, in questi tempi di pessimismo cosmico), e sulla quale ora si sta scatenando il dibattito fra gli appassionati della manifestazione europea: tra chi storce il naso e chi è invece convinto che sia la opzione più giusta.
Di fatto se Per sempre era considerata un’ottima scelta in stile italiano, L’amore è femmina (che noi in effetti avevamo caldeggiato tra le papabili) emerge come un brano più internazionale e da televoto mantenendo comunque anche un certo appeal verso le giurie. Tutto dipenderà anche da come verrà rappresentata sul palco e dall’ordine di uscita. In generale si tratta di una canzone divertente e ritmata, con un bell’arrangiamento, che mantiene nel contempo quel sapore retrò tipico del personaggio. Con però anche una caratteristica da non sottovalutare, nel bene e nel male: gli autori sono stranieri, a parte la stessa Zilli che in un video di presentazione racconta come L’amore è femmina le sia stata proposta in inglese per poi successivamente rielaborarla. In tal senso è plausibile che il cambio in corsa per l’ESC sia dovuto a strategie discografiche che vedono un possibile lancio internazionale della nostra rappresentante, nonché beniamina del Direttore, attualmente impegnata in televisione con Giorgio Panariello. Non a caso il sempre ben informato Eurofestival News afferma che “la richiesta è arrivata direttamente ‘dall’alto’, dalla sede inglese della Universal”.  A fine maggio sapremo quindi se la strategia della major del disco si sarà rivelata azzeccata, se non per ripetere l’exploit di Raphael Gualazzi, che lo scorso anno si classificò secondo, almeno per promuovere Nina Zilli nel migliore dei modi in Europa. Le possibilità per ben figurare, del resto, ci sono tutte: voce, look e personaggio… oltre a buone canzoni.
Alvaro Delmo, 14 marzo 2012
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