La maledizione di Julius Erving

12 Aprile 2007 di Stefano Micolitti

Per noi un po’ rincoglioniti i Nets rimarranno sempre quelli che giocavano a 100 all’ora col pallone rosso, bianco e blu in mitiche arene come la Teaneck Armory, Island Garden, il Nassau Coliseum o la Commack Arena, con l’acqua che filtrava dal tetto e le lastre di ghiaccio che si formavano sul parquet; a tale proposito, famoso l’incidente in cui Lavern Tart, chiamato in panchina per un cambio, uscendo dal campo scivolò su di una lastra di ghiaccio fratturandosi uno zigomo…Dopo i grandi successi targati anni Settanta i Nets sono stati dissanguati dall’NBA, al pari delle altre tre franchigie ex ABA, all’epoca della fusione e, con l’acqua alla gola, hanno fatto una scempiaggine paragonabile alla cessione di Babe Ruth dai Red Sox agli Yankees: hanno lasciato andare via Doctor J. Da quel momento, per i successivi 25 anni è stato un susseguirsi di disastri e fallimenti con i roster che venivano rivoltati come guanti da una stagione all’altra. Il buongiorno si vide dal mattino: partito il Doc, si prese Tiny Archibald che, dopo 34 partite in cui viaggiava a 20.5 ppg e 7.5 apg, si infortunò gravemente chiudendo definitivamente la sua carriera newyorchese…il resto è storia. Con l’inizio del nuovo millennio si è iniziata a vedere la luce in fondo al tunnel grazie soprattutto ad un giocatore, Jason Kidd, ed alla scadente qualità di una Conference lontanissima dai fasti del passato, ma ciò nonostante il titolo non è arrivato nel Garden State e su alcune riviste si è già iniziato a parlare della ‘maledizione del Doctor…’. Per quanto riguarda le scelte in sede di draft, ABA a parte, dove si facevano draft in continuazione e le scelte venivano assegnate a tavolino alla squadra che aveva le maggiori possibilità di firmare un determinato giocatore, i Nets non sono stati molto abili e neppure molto fortunati: l’unico vero giocatore franchigia che sono riusciti a prendere è stato Buck Williams e anche i vari ‘can’t miss’ come Bernard King, Derrick Coleman e Kenny Anderson non hanno contribuito come ci si aspettava…due buoni, scelti ma ceduti troppo presto, sono stati Calvin Natt e Sleepy Floyd…epiche invece le bufale Dennis Hopson e Pearl Washington, scelti davanti a gente come Scottie Pippen, Reggie Miller, Mark Price, Dennis Rodman, Kevin Johnson, Horace Grant…ed ora, sempre evitando di parlare dei giocatori del presente (ma un riferimento a Kidd non siamo riusciti ad evitarlo), gli attesissimi award… BEST SHOOTER – Sicuramente non c’è pericolo che vengano confusi con i Celtics o i Knicks…ma ovviamente qualche buona mano la troviamo anche qui, Micheal Ray Richardson, Bill Melchionni ed Otis Birdsong ad esempio…ma non sono loro che si giocano l’ambita corona. Il rispetto per il giocatore ci farebbe dire immediatamente Rick Barry, ma Drazen era semplicemente troppo per chiunque. Tecnica non bellissima ma rilascio della palla ultrarapido e percentuali da sogno da qualsiasi piastrella nella metà campo offensiva. Drazen Petrovic è stato, a nostro parere, il miglior tiratore della storia dei Nets. BEST PASSER – Erving e Barry, dopo Larry Bird, i migliori passatori nella storia nel ruolo di ala…una sola stagione, già ricordata, di Tiny Archibald ed un’altra singola stagione eccellente della macchina da assist targata anni Settanta, Kevin Porter, che ne ha distribuiti alla media di 10.8 a partita in 74 gare con New Jersey nel 77-78, il solito grande Micheal Ray Richardson e poi anche Darryl Dawkins, uno dei migliori lunghi passatori che abbiamo mai visto, con numeri modesti negli assist dovuti essenzialmente al basso numero di palloni che toccava in una partita. Buone credenziali per tutti, ma non sufficienti fra qualche anno ad impensierire Jason Kidd, che, per noi, è il miglior passatore della storia dei Nets, grazie alle sue straordinarie qualità, a stagioni di solido contributo e principalmente al fatto che gran parte dei suoi assist siano stati assai ‘pesanti’ e decisivi per le fortune dei Nets. Non potendo votare Kidd votiamo, ma sì, Julius Erving. BEST DUNKER – E’ abbastanza intuitivo che vi siano grosse probabilità che il miglior dunker di sempre sia anche il miglior dunker nella storia dei Nets…di Julius Erving e delle sue qualità di dunker abbiamo già parlato diffusamente nella puntata dedicata ai Sixers…avendolo visto il più delle volte in maglia Phila, possiamo solo immaginare cosa facesse con qualche anno di meno e due ginocchia sane…primo giocatore a schiacciare staccando dalla linea di tiro libero (ABA Dunk contest 1976). Parlando degli altri dunkers nella storia dei Nets ricordiamo Ollie Taylor, descritto da molti come uno dei più grandi saltatori di sempre, Larry Kenon di cui abbiamo già detto e poi giocatori verticali come Darnell Hillman, Roy Hinson e Kenyon Martin, un devastante Darryl Dawkins ed il super completo Orlando Woolridge, uno dei nostri preferiti, esplosivo sia staccando a due piedi che dal terzo tempo. Parlando del presente, Jefferson è impressionante, mentre Carter è di sicuro, in questa materia, un professore. Ma rilassati Vince, tanto concorri per il secondo posto. E adesso preparatevi all’arrivo dei vecchi Celtics…

Stefano Micolitti
smicoli@tin.it

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