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Pallacanestro quotidiana

La maglietta LSU di Pete Maravich

Stefano Olivari 18/10/2012

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Non c’è più la NCAA di una volta, un po’ come le merendine, il grande cinema italiano e il giornalismo di approfondimento. I conti però rischia di pagarli la NCAA di adesso, se andrà a buon fine la causa intentata da un gruppo di ex giocatori (fra questi Bill Russell e Oscar Robertson) per l’uso a loro avviso illegale che si fa del loro nome a fini commerciali, in videogiochi, magliette commemorative (ammettiamo di avere quella di Pete Maravich a LSU) e altro. Discorsi al limite con gli atleti del presente, che in pratica scambiano borse di studio a volte del valore di 50mila dollari (per non parlare dei lavori collaterali procurati dai cosiddetti ‘booster’, in pratica ricchi tifosi che sostengono il loro ex college in maniera indiretta), i loro anni, o più spesso il loro anno (visto che uno sono obbligati a farlo), universitari. Ma molto sensati quando riguardano il ‘dopo’, nonostante le liberatorie firmate.

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