Calcio
La Juventus insegna l’oblio ai giornalisti
Indiscreto 01/07/2020
La Juventus ha creato un corso di formazione aziendale per giornalisti. E già questo fa ridere, come se di un corso del genere ci fosse bisogno… Ma fa ancora più ridere, come abbiamo letto sul sito Professione Reporter, che questo corso sia stato approvato dall’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e che uno dei temi trattati sia il diritto all’oblio. Come ha osservato il Fatto Quotidiano, sembra una notizia di Lercio.
Si tratta della prima volta che questa certificazione di qualità viene concessa dall’Ordine dei Giornalisti (scriviamo con le maiuscole per pura pigrizia) ad una società sportiva. Leggiamo sul sito che al corso potranno partecipare giornalisti che si occupano di comunicazione per la Juventus, anche se la definizione non ci è chiara: gente stipendiata dalla Juventus, che a vario titolo lavora nel club, o gente che teoricamente dovrebbe fare informazione sui media non della casa?
Ma che cos’è il diritto all’oblio? Si tratta del diritto di non vedere associate al proprio nome, a meno che non sia necessario, informazioni che possano ledere l’onorabilità, comprendendo nel discorso anche i precedenti giudiziari. In parole nostre: secondo qualcuno si potrebbe associare Calciopoli alla Juventus soltanto se il club presieduto da Andrea Agnelli finisse in una situazione analoga. Attualmente quindi no, soltanto pezzi sulla tartaruga di CR7 e sulla maturazione di De Ligt.
Una materia poco definita e poco definibile, come si intuisce. Nella giurisprudenza italiana il diritto all’oblio, pur vago, è stato a volte associato alle persone (esempio: il brigatista pluriomicida che 40 anni dopo però si occupa di cambiamento climatico), ma comunque mai alle aziende. Di sicuro la Juventus e anche altri grandi club, ma la Juventus ha molte più armi extracalcio per farla pagare, non hanno mai avuto bisogno di corsi per educare giornalisti che già si autocensurano da soli. Nessun corso, nemmeno tenuto dal radiocronista tedesco di Fuga per la vittoria, avrebbe mai potuto immaginare l’esaltazione tecnica di Muratore.