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Italia, campioni dal divano
Indiscreto 23/06/2020
Paolo Banchero ha ricevuto oggi il passaporto italiano e potrà, ma soprattutto vuole, giocare da italiano il torneo preolimpico di Belgrado e gli Europei 2022 (non vogliamo dire i Giochi di Tokyo, per scaramanzia). Due giorni fa nazionale italiana messa insieme dalla federazione ha vinto la conference europea del FIBA eSports Open, giocando a NBA2K20. Ecco la sintesi, siccome amiamo la sintesi: l’Italia produce pochi giocatori veri di pallacanestro, ma può ingaggiare quelli che le servono mentre la maggioranza dei ragazzi la pallacanestro la gioca dal divano.
Banchero ha di sicuro i requisiti per essere italiano, visto che per parte di padre la sua famiglia è italiana, anche se lui non è mai stato in Italia, non parla una parola di italiano ma soprattutto è un ragazzo di totale cultura statunitense. Però il suo affetto per il paese dei nonni sembra sincero e di sicuro la sua naturalizzazione è molto meno scandalosa delle tante che la FIBA tollera: Banchero sarebbe potuto diventare italiano anche facendo l’operaio, cosa che non si può dire dei tanti cialtronescamente comprati da Macedonia, Bulgaria, Turchia, Slovenia, eccetera.
Tiferemo insomma per Banchero mentre ci vergogniamo di una federazione che non si è inventata niente per riempire sei mesi senza pallacanestro e che addirittura cavalca gli eSports, che possono piacere ma non sono sport ed in ogni caso non c’entrano con la missione della FIP. Poi si chiedono perché la gente segua di più il calcio: a volte soltanto perché esiste. Anche se la saracinesca abbassata in marzo non è stata colpa di Petrucci, ma dei tanti che hanno pensato di evitare quattro mesi di stipendi.