I Moggi passano ma loro restano

6 Marzo 2012 di Anna Laura

di Anna Laura
Il Divide et impera del principe macchiavellico è sempre attualissimo. Due società, Milan e Juventus, ci hanno messo pochi anni a ricostruire le stesse strutture ante-Calciopoli, dimostrando al mondo del calcio che i Moggi passano ma loro restano. Come hanno fatto? Semplice hanno fatto come hanno sempre fatto, per ottenere quello che hanno sempre ottenuto: promettendo e non mantenendo le promesse. Demolendo l’aria del cambiamento con tesi giornalistiche azzardate, ma fatte passare con un fuoco mediatico impressionante come dati di fatto.
Il teorema della banca. Cosa dice questo teorema? Dice che se in una banca entrano 100 persone e tra queste persone 98 sono clienti e 2 sono rapinatori, il risultato è che 100 persone entrano in banca. 98 versano e 2 prelevano. Mi vengono in mente gli allenatori della nazionale, tutti ex di queste due squadre, mi viene in mente il record mondiale di rigori concessi al Milan, mi vengono in mente gli scudetti “vinti sul campo”. Le dichiarazioni di Buffon sono il prodotto, non il pensiero, sono un’ordine di scuderia e non l’involontaria gaffe di un giocatore. E che sia tornato il vecchio modulo, lo vediamo dagli arbitraggi. A Parma, ma anche a Milano, a Milano di più, direbbero Aldogiovannigiacomo, e in quasi ogni campo. Il “metodo” prevede assicurazioni sul futuro trattamento arbitrale, previo pagamento di piccole penali, o dobbiamo credere allo 0-4 di Palermo , con preventive dichiarazioni di Zamparini? Dobbiamo credere che i fuorigioco sono “difficilissimi da vedere” specie se avvantaggiano solo alcune squadre? O devo ricordare il rigore concesso al Napoli a San Siro, causato da Obi? E il rigore su Milito a Napoli in Coppa Italia? L’ossequio di cui godono mediaticamente Milan e Juve comprende un passaparola che ingloba anche altre due o tre squadre che non sono messe sotto la lente per via del “metodo”. In questo campionato posso dire che sono: Napoli, Lazio, Roma, Palermo in quest’ordine. Con una relativa griglia. Accuse? No, opinioni constatative. Uguali alla constatazione del cambio del “vigile” Cambiasso dopo 5 sconfitte di fila. La zona “C” di Pisapia era quella. Verità percepibili, che ci tocca subire perchè uno come Minimo crede ancora che fare finta sia la scelta migliore. Altro che fair play finanziario, qui necessita un fair play etico, se è vero che nessuno dopo il gol in fuorigioco del Catania e il rigore su Pazzini ha messo titoli che con Juve e Milan avremmo visto e abbiamo visto per molto ma molto meno.

Anna Laura, 6 marzo 2012

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