Grace di Monaco

9 Maggio 2023 di Stefano Olivari

Nei giorni scorsi abbiamo guardato per la prima volta un film ormai di 9 anni fa, Grace di Monaco, di cui avevamo sempre rimandato la visione perché i biopic sono pallosi e quelli su personaggi straconosciuti, al livello di Grace Kelly, ancora di più. Ma quando sei servo della gleba lo rimani fino alla morte… Nemmeno il film di Olivier Dahan ci ha  fatto emozionare, ma almeno un merito ce l’ha: puntare su un fatto storico in particolare invece che su una vita in generale, dalla nascita alla morte. Ed il fatto storico è la minaccia di De Gaulle di annettersi Monaco nel 1962, non con la diplomazia ma proprio schierando i carri armati.

Nel film si sostiene la tesi che le ragioni di De Gaulle, tornato al potere nel 1958 dopo aver subìto nel dopoguerra una giubilazione simile a quella del suo inventore Churchill, fossero soprattutto di tipo fiscale e che soltanto il fascino di Grace (interpretata da Nicole Kidman, che come mille altre cose ci ricorda sempre Franco Rossi), che aveva dalla parte del Principato tutti i media internazionali, riuscì a convincere De Gaulle a negoziare e togliere poi il blocco. In realtà l’aspetto finanziario fu secondario: Monaco era un paradiso fiscale e tale sarebbe rimasto dopo la convenzione del 1963, anche se i controlli sui residenti sono più seri che da altre parti. Rimane il posto più brutto del mondo, non in assoluto ma in proporzione al reddito dei suoi residenti.

Questa storia si incrocia con quella della Tele Monte Carlo con cui siamo cresciuti, perché a scatenare la rabbia di De Gaulle fu la scelta di Ranieri di Monaco di riprendersi il controllo della televisione monegasca, Telé Monte Carlo appunto, che era seguitissima in mezza Francia e che fino al 1962 era di fatto stata subappalta allo stato francese. Merito di Grace o no, Ranieri riuscì a tenersi in casa sia gli evasori fiscali di mezzo mondo sia una televisione che si vedeva anche in parte del Nord Italia e che quindi poteva raccogliere pubblicità importante.

Nel 1974 da una costola della televisione di Ranieri e Grace sarebbe nata la Tele Monte Carlo della nostra infanzia, quarto tasto del nostro Brionvega (che ne aveva 5) dopo Rai 1, Rai 2 e la Svizzera,  la televisione in lingua italiana di Jocelyn e Lea Pericoli, di Montanelli e Wilma De Angelis, di Luigi Colombo e Altafini, che nel 1982 poco prima della morte di Grace diventò per metà di proprietà della Rai e nel 1985 quasi totalmente dei brasiliani di Rede Globo (con la Rai al 10%). Poi nel 1990 la Montedison del cazzutissimo Gardini al massimo del suo splendore prese il 40%, con in brasiliani al 50 e la Rai sempre al 10, e metà degli anni Novanta iniziò l’era Cecchi Gori che si sarebbe conclusa con il passaggio a Telecom e la trasformazione nel 2001 nell’odierna La7, quella poi quasi regalata (come del resto anche il Torino e la RCS) a Cairo, uscendo definitivamente dall’orbita di Monaco. Detto questo, onore a De Gaulle (l’inesistente Francia Libera fu un colpo di genio) e soprattutto a Grace Kelly, icona di stile e di bellezza al pari delle sue figlie (un nostro riferimento rimane la Stephanie di Ouragan) e della nipote Charlotte.

stefano@indiscreto.net

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