E’ arrivato un sms

31 Gennaio 2012 di Dominique Antognoni

di Dominique Antognoni
Finalmente oggi chiude il calciomercato di riparazione. Ma di sicuro alle diciannove non guarderemo alcuna trasmissione, anche se adoriamo la comicità involontaria e seguiamo di solito qualsiasi cosa in cui c’entri il calcio. Alla fine proprio in vista del traguardo siamo scoppiati, lo ammettiamo: nemmeno Tevez alla Malpensa riuscirebbe a tirarci su. Non riusciamo più ad apprezzare la finta stanchezza di procuratori e direttori sportivi, unita all’entusiasmo incomprensibile di giornalisti che fanno gli amiconi.
Quella messa in scena con presunti specialisti sempre attaccati al telefono e con gli occhi sul display anche durante la diretta ci dà sui nervi, lo sappiamo che al mondo ci sono problemi più gravi e per questi rimandiamo a un prossimo articolo (che mai verrà scritto, c’è già abbastanza negatività intorno). “Arrivano delle notizie in continuazione”, è la frase che amano di più ma è anche quella meno vera in assoluta. Per qualche secondo siamo seri: secondo voi ad un giornalista si mandano degli sms con gli affari fatti? E chi manda le presunte notizie? Probabilmente sono gli altri della redazione che trasmettono notizie lette sul web, nella migliore delle ipotesi. Oppure c’è qualche parente di calciatore. A noi è successo davvero, due giorni fa.
Un noto giocatore del Porto (non Guarin) cercava e cerca ancora disperatamente una squadra. E’ forte, nazionale del suo paese, l’anno scorso è stato titolare nella fantastica cavalcata della squadra di Villas Boas: ora fa la riserva e il club lo lascerebbe gratis in prestito (strano che non ci abbia pensato Galliani, quindi). Fin qui tutto normale, se non fosse che da un paio di settimane la procura per i suoi trasferimenti ce l’ha il suocero, uomo che non ha molto a che fare con il calcio. Ecco, immaginatevi una chiamata del genere a Leonardo, poi davvero concretizzatasi: “Bonjour, je suis le papà de la femme de futbolista. Je now manager, le futbolista veut venir au PSG. Zero euro le transfer”. Probabilmente siamo ottimisti, perché in pratica la discussione è andata peggio. Ecco, questa è una notizia vera, che abbiamo appreso non per bravura ma solo perché il suddetto suocero tramite un giro assurdo ci ha chiesto i contatti di Leonardo. Vera già molto di più del tante volte sentito ‘idea Torres’. Altra domanda: chi comunica le ‘idee’ ai simpatici specialisti? Un direttore sportivo chiama e dice “sai, ho avuto un’idea?”.
Per finire il discorso sulle idee, non ne ha nemmeno una Mario Sconcerti sull’età di Thiago Motta. In diretta radiofonica faceva un pistolotto moraleggiante grande così al procuratore del centrocampista, Alessandro Canovi: “Mi scusi, ma il suo assistito ha 33 anni, non può pretendere di essere al centro del progetto Inter”. Eh sì, peccato che Motta non ne abbia ancora compiuti 30, anzi (lo farà il 28 agosto). Per fortuna l’opinionista si salva sempre raccontandoci che dal 15imo al 30imo la squadra ics fa cinque passaggi in meno rispetto al quarto d’ora precedente. Parliamo di Thiago Motta, centrocampista della nazionale italiana e dell’Inter, non di Gardos dello Steaua Bucarest.
Tornando al suocero e al genero: è possibile che parte delle notizie arrivate “in diretta” sul telefonini dei specialisti che sembrano di essere sul fronte di Kabul quando parlano di Giacomelli e Pascarella siano arrivate da parenti vari. Non è che Galliani e Branca, Marotta e Baldini mandino messaggi e ancor meno si sognano di farlo. Davvero pensate a un sms del tipo “Evviva ho preso Guarin. Marco Branca”?  Sta alla ingenuità (chiamiamola così…) dei telespettatori credere alla pomposità delle parole sentite in diretta. Per un motivo inspiegabile chi fa mercato sembra un dio. Siamo sinceri: nessuno è nato esperto di mercato, se chiami da un giornale potente o da una tv che ha i diritti della Serie A ti rispondono tutti, a prescindere da chi sei e cosa sai fare. “Sono ics di Sky” basta per non farsi chiudere il telefono in faccia. Probabilmente la verità è più comica e triste: c’è sempre il conoscente, il parente che vuole sentirsi al centro dell’attenzione e manda un messaggio del genere “Mio zio sta per andare alla Nocerina”. Il 90% rimane comunque scopiazzatura da siti web, cercando di mantenersi nei confini del verosimile.
Concludendo: il giro di telefonate del suocero non ha avuto ancora un buon esito. Sappiamo che si è rivolto anche a Tare, per sondare la disponibilità della Lazio. Niente da fare. Certo che il padre della sposa si è svegliato un po’ tardi: ha cominciato a lavorare domenica 29 gennaio alle ore 17. Qualcuno l’avrebbe anche preso, il genero terzino, ma gli è stato detto che ha chiamato tardi.
A proposito della Lazio: eravamo nei pressi del parcheggio di San Siro alla fine di Inter-Lazio. Un Lotito furibondo minacciava: “Cissé lo tolgo subito dalla lista. Mi fa sempre perdere le partite, ma vedo che Reja continua a mandarlo in campo . Finora per colpa sua non abbiamo vinto cinque gare. Lo tolgo, vuoi vedere?”. Lo abbiamo visto. Guarda caso nessuno specialista di mercato é stato avvisato, cinque giorni prima che l’attaccante andasse al QPR. Aspettavano i messaggi di Cissé, o quelli di Lotito. Ma non sono arrivati.

Dominique Antognoni, 31 gennaio 2012

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