Alle medie si studia troppo

15 Febbraio 2023 di Stefano Olivari

Alle scuole medie i ragazzi studiano troppo? Ci riferiamo alle scuole medie inferiori (più correttamente scuole secondarie di primo grado) e all’Italia di oggi: non abbiamo figli di 12 anni ma tutti quelli che li hanno, fra i nostri conoscenti, sono sconvolti dalla quantità di lavoro a casa che si fa oggi per un ciclo di studi che ai loro tempi, ed anche ai nostri, era ridicolo. Perché per essere bocciati alle medie dei primi anni Ottanta occorreva almeno aver dato fuoco all’auto del preside, per non parlare dei programmi: purissima rimasticatura di quelli delle elementari, con l’aggiunta di qualche materia iper-generica, come educazione tecnica.

L’argomento ci ha subito preso, perché permette di uscire dal solito schema nostalgico. Ai nostri tempi si lavorava di più, si faticava di più, erano più severi… Ecco, magari negli anni Cinquanta e Sessanta. Ma dai Settanta e per almeno due decenni le medie sono state scuole di transizione, in cui il problema più grande era evitare i tamarri all’uscita. Oggi nemmeno quello, perché quando non diversamente stabilito i genitori o loro sostituti vanno a prendere i ragazzi.

Ma al di là di questo, rimaniamo colpiti dallo studio pomeridiano, minimo tre o quattro ore ogni giorno. Con un dettaglio che non è un dettaglio: molto spesso c’è bisogno dell’aiuto dei genitori, in certi casi sollecitato dai professori ma di solito imposto dalle circostanze. Chi, fra gli anziani (quindi tutti) che ci stanno leggendo, ha mai avuto bisogno di mamma e papà per studiare? Magari come motivatori, nel senso di gente che ci prendeva a sberle, ma certo non per matematica o italiano.

Sentiamo queste storie per scuole pubbliche e private, della periferia e del centro, e ci sentiamo vicini emotivamente a questi ragazzi trasformati in piccoli impiegati, con poco sport organizzato (quando sentiamo “Abbiamo l’ora di calcio” ci intristiamo) e zero senza controllo degli adulti. E i cartoni animati quando li guardano? Anche se oggi a quell’età si guardano serie teen, non più cartoni. Insomma, molto più difficile essere uno studente (non vogliamo dire giovane, quello è sempre stato un problema) oggi rispetto a ieri.

Diciamo pure che la scuola è in generale diventata più seria, vedendola in positivo. La domanda per i competenti, quindi in questo caso gli insegnanti che leggono Indiscreto, è la seguente: quando c’è stata questa svolta in direzione della serietà e perché? Nella foto la nostra scuola media, la Gulli di via Martinetti (davanti alla casa di Luisito Suarez), oggi, a livello estetico rimasta esattamente come i nostri tempi. Solo che adesso si studia.

stefano@indiscreto.net

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