Alla fine vincono i tedeschi

20 Febbraio 2010 di Stefano Olivari

di Andrea e Marco Lippi
I rigori di Germania-Ovest-Inghilterra del Mondiale 1990 visti con gli occhi del Gary Lineker bambino, vent’anni prima solo telespettatore…

Il calcio è uno sport che si gioca undici contro undici e alla fine vincono i tedeschi (Gary Lineker)  

Gary Lineker è in piedi, nel cerchio di centrocampo dello stadio Delle Alpi di Torino. La sua Inghilterra si sta giocando contro la Germania Ovest l’accesso alla finale dei Campionati del Mondo di Italia ’90. I tempi supplementari, terminati da pochi minuti, non sono riusciti a smuovere il match dal risultato di uno a uno con cui si erano chiusi i tempi regolamentari: inevitabile, dunque, il ricorso ai calci di rigore per decidere l’esito della sfida. A Lineker non rimane altro che guardare. Lui, il suo rigore, lo ha già messo a segno. Era il primo rigorista degli inglesi e non ha sbagliato. Sua la firma anche sulla rete del pareggio, all’ottantunesimo minuto, quando, sfruttando una clamorosa indecisione della retroguardia tedesca, era riuscito ad infilare il portiere avversario Bodo Illgner con un precisissimo diagonale di sinistro. Proprio quando tutto sembrava perduto…
Era una partita attesissima, Inghilterra – Germania Ovest. Una sfida dal fascino tutto particolare. Anche per Lineker. Aveva soltanto sei anni, il piccolo Gary, quando il suo Paese vinse il Mondiale del 1966, proprio in finale contro la Germania… Quella finale contestata dai tedeschi per il famigerato gol-fantasma di Geoffrey Hurst… Lineker se la ricordava molto vagamente… Nella sua cameretta di bambino campeggiava sopra il letto la celebre foto che ritraeva Bobby Moore, il biondo capitano della nazionale inglese, nel momento in cui riceveva dalle mani della Regina Elisabetta la Coppa Rimet. Quattro anni dopo, al Mondiale del 1970, invece, le cose erano andate diversamente…
Aveva dieci anni allora, Gary Lineker, e quella partita se la ricordava davvero bene… Quarti di finale, Germania Ovest – Inghilterra. Di nuovo. Dopo quattro anni, la tanto agognata occasione di rivincita per i tedeschi. Lineker ricordava ancora l’emozione di assistere in televisione a quell’incontro così atteso… Non avrebbe certo potuto sapere che venti anni dopo, in campo contro la Germania Ovest, in una semifinale dei Campionati del Mondo, ci sarebbe stato proprio lui… Nel frattempo, Andreas Brehme realizza il primo rigore per la Germania… Uno a uno…

Mancava Gordon Banks, però, in quel quarto di finale… Il leggendario Gordon Banks, l’autore della più bella parata della storia del calcio, con quel volo prodigioso su un colpo di testa di “O’Rey” Pelé… Chissà come sarebbe andata a finire, con Gordon Banks in porta… I giornali scrissero che a metterlo k.o. fu una birra messicana bevuta la sera precedente l’incontro… A sostituirlo fu il portiere del Chelsea, Peter Bonetti, che lo stesso Pelé considerava tra i tre migliori portieri che avesse mai visto giocare, insieme a Lev Yashin e proprio Gordon Banks…Bonetti; Newton – Cooper – Labone – Moore; Mullery – Lee – Ball – B. Charlton; Hurst – Peters fu l’undici messo in campo da Alf Ramsey, il commissario tecnico che aveva guidato al trionfo la nazionale inglese quattro anni prima. Helmut Schoen, allenatore della Germania Ovest, rispose con: Maier; Vogts – Hottges – Beckenbauer – Schnellinger – Fichtel; Libuda – Seeler – Muller – Overath – Lohr.  Lineker ricordava benissimo le due squadre schierate a centrocampo prima del fischio d’inizio… I colori delle divise erano gli stessi della finale di quattro anni prima: maglia e calzettoni rossi con pantaloncini bianchi per gli inglesi, maglia e calzettoni bianchi con pantaloncini neri per i tedeschi. Beardsley realizza il secondo rigore per gli inglesi… Siamo sul due a uno…
L’Inghilterra giocò un primo tempo sensazionale, surclassando in ogni reparto gli avversari. I campioni del mondo potevano contare su una difesa solidissima, guidata come quattro anni prima dal capitano Bobby Moore, e su un centrocampo davvero straordinario, in cui la classe di Bobby Charlton si univa alla grinta ed ai polmoni di Alan Ball ed Alan Mullery, ed alla propensione ad attaccare di Francis Lee. Geoffrey Hurst e Martin Peters formavano la coppia d’attacco che completava la formazione. L’azione del primo gol degli inglesi fu da manuale del calcio: Mullery scambiò il pallone a centrocampo con Lee con un magnifico uno-due, allargò sulla destra per Newton, il quale fece partire uno splendido traversone, proprio per l’accorrente Mullery che aveva seguito l’azione e che dal limite dell’area poté insaccare nella porta difesa da Sepp Maier… Uno a zero… Neanche Lothar Matthaus sbaglia… Il punteggio torna in parità: siamo sul due a due…
Il dominio inglese era assolutamente incontrastato: perfino la granitica difesa tedesca sembrava inerme di fronte alla classe dei centrocampisti britannici, mentre in attacco Overath e Muller erano magnificamente controllati da Moore e compagni. Il primo tempo si concluse sull’uno a zero, risultato strettissimo per gli inglesi, che sprecarono moltissime occasioni da rete, grazie anche alla bravura del portiere della Germania Maier. Dopo pochi minuti nel corso della ripresa, Hurst manovrò un bel pallone a centrocampo e lo servì sulla destra ancora per l’accorrente Newton: il terzino andò sul fondo e crossò al centro, proprio come sul gol di Mullery: stavolta fu Martin Peters ad infilare la porta tedesca. Due a zero. Era fatta. David Platt porta nuovamente in vantaggio l’Inghilterra… Tre a due…
A questo punto il tecnico tedesco Schoen inserì un’altra punta, Grabowski, in luogo di Libuda: l’Inghilterra tuttavia rimaneva padrona del campo, mantenendo il possesso di palla e non lasciando sbocchi offensivi agli avversari… Al minuto sessantotto, fu una sortita di Karl-Heinz Beckenbauer, con la collaborazione del non incolpevole Bonetti, a riaprire i giochi: il fuoriclasse tedesco operò una percussione centrale, superando due avversari e concludendo a rete di destro dal limite dell’area… Peter Bonetti non era certo Gordon Banks… Lineker si ricordava ancora la “papera” dell’estremo difensore inglese che si fece sfuggire il tiro non certo irresistibile di Beckenbauer… Due a uno e partita riaperta… Istintivamente, Lineker si volta verso la panchina tedesca: eccolo lì, Karl-Heinz Beckenbauer, il “Kaiser”, l’uomo che aveva ammirato in televisione contro la sua Inghilterra, venti anni prima… Adesso era l’allenatore della Germania Ovest…Riedle prende la rincorsa e batte Shilton… Siamo tre a tre, nessun errore finora…
Eh sì, il gol di Beckenbauer fu la svolta della partita: fino a quel momento c’era stata una sola squadra in campo, ma la rete del Kaiser dette grande coraggio ai tedeschi, che ritrovarono d’un tratto tutta la voglia e l’orgoglio di riscattare la bruciante sconfitta del ’66… Non si sa invece se fu la paura di perdere o la certezza di vincere, a indurre il coach inglese Alf Ramsey a togliere dal campo, con venti minuti ancora da giocare, il faro del centrocampo inglese, Bobby Charlton, per far posto al mediano Colin Bell… Forse Ramsey voleva preservare il proprio regista fresco per la semifinale… Fatto sta che la mossa si rivelò tutt’altro che azzeccata: la Germania continuò a guadagnare campo, e dopo soli otto minuti dalla rete di Beckenbauer, Uwe Seeler trovò la rete del pare

ggio deviando un cross proveniente dalla sinistra con uno strano colpo di testa all’indietro che si trasformò in un beffardo pallonetto che trovò Bonetti ancora una volta fuori posizione… E’ il turno di Pearce per gli inglesi…Gary Lineker osserva, in mezzo al cerchio di centrocampo dello stadio… Mentre osserva Stuart Pearce che prende la rincorsa, rivede ancora una volta davanti ai suoi occhi il fortunoso colpo di testa di Uwe Seeler che si infila nella porta inglese… Bonetti è lì a metà strada, nella “terra di nessuno”, vede il pallone che lo scavalca e non può far altro che accompagnarlo in rete con lo sguardo…Batte con il sinistro Pearce… Il tiro è forte ma troppo centrale, e il portiere tedesco Illgner, pur tuffandosi sulla sua destra, riesce a respingere con i piedi… Gary Lineker chiude gli occhi… Si rimane sul tre a tre…Mentre sulla panchina tedesca si festeggia, per gli inglesi è un colpo terribile: Pearce torna avvilito a centrocampo, Lineker lo avvicina per consolarlo e lo incoraggia: non è ancora finita. Nel calcio può succedere di tutto…
Dopo il pareggio di Seeler, la partita volse decisamente a favore dei tedeschi, che ai tempi supplementari cercarono la rete che avrebbe completato la storica rimonta… La rimonta che avrebbe finalmente scacciato l’incubo della finale persa in Inghilterra…Tocca ad Olaf Thon per la Germania… Colpisce di piatto destro… Shilton si tuffa dalla parte giusta ma non ci arriva… Siamo quattro a tre…
In realtà gli inglesi ebbero un’altra grossa occasione ai supplementari, ma un gol segnato da Geoffrey Hurst venne annullato per un fuorigioco che rimane dubbio… Così come rimane il dubbio su quel famoso tiro, sempre di Geoffrey Hurst, nella finale del 1966, che colpì la traversa e rimbalzò – dentro o fuori ? – proprio accanto alla fatidica linea di porta… Gary Lineker accompagna con lo sguardo Chris Waddle che si avvia verso il dischetto del rigore… E’ lui l’ultimo rigorista degli inglesi. Non se l’è sentita Paul Gascoigne…Prende la rincorsa, Chris Waddle… A passi molto lunghi si avvicina al pallone… Fu poco dopo, davvero poco dopo, che arrivò la doccia fredda… Il cross di Lohr arrivò dalla sinistra, alto… Labone e Moore erano a centro area, Bonetti, sulla linea, non sapeva se uscire o no… Il pallone scendeva dall’alto… Ed eccolo che arriva… Se lo ricorda benissimo Gary Lineker, come fosse adesso, come fosse in questo preciso momento, come se fosse in questo preciso momento in cui invece c’è Chris Waddle che si avvicina a grandi passi al pallone posizionato sul dischetto… Sbucò tutto d’un tratto, quel fenomeno che era Gerd Muller, si infilò in mezzo ai due mostri sacri Moore e Labone, e colpì al volo, da dentro l’area piccola, lasciando di stucco Bonetti e tutta l’Inghilterra… Era un gol dei suoi, un gol alla Muller… La vendetta era completata… Germania Ovest 3 – Inghilterra 2… Chris Waddle colpisce di sinistro… Bodo Illgner si tuffa dalla parte giusta ma il pallone lo supera… E’ alta, troppo alta la traiettoria del pallone colpito da Waddle, che supera la traversa e finisce la sua corsa chissà dove, nella pista d’atletica che circonda il prato. Karl-Heinz Beckenbauer balza in piedi e corre come impazzito per festeggiare insieme ai suoi ragazzi la conquista della finale… Come venti anni fa, Gary Lineker vede la stessa scena, stavolta non in televisione, ma davanti ai suoi occhi, sul prato verde dello stadio Delle Alpi: Karl-Heinz Beckenbauer che corre con le braccia al cielo per festeggiare la vittoria della Germania Ovest sull’Inghilterra. Venti anni dopo, ma niente è cambiato… Alla fine vincono i tedeschi.
Andrea Lippi e Marco Lippi
(per gentile concessione degli autori, brano tratto dal loro libro ‘Linea di porta – Emozioni e ingiustizie in 14+1 episodi della storia del calcio’)
 

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