A Forte dei Marmi per pensare

29 Luglio 2013 di Dominique Antognoni

Ma guardate un po’ questo arrogantello di Thohir: in virtù di 350 milioni di euro per la maggioranza azionaria dell’Inter, vorrebbe anche comandare e decidere più del figlio di Moratti. Ma dove siamo? In che mondo esistono situazioni del genere, in cui l’acquirente di una società pretende di spodestare il cocco del patron? Thohir, pussa via e torna solo quando vorrai darci i soldi. Ma poi zitto, perché i Moratti sanno come si gestisce una società sportiva e tu al massimo ti intendi di bami goreng. I media italiani ancora un po’ e iniziano a prendere a sassate questo Erick: lontano dal nostro presidente, al massimo se ti va lascia i danée in una saccoccia davanti al club e poi vattene senza fare tante storie. Tanto le foto le hai fatte, a Milano ci sei stato, con Moratti ci hai pranzato: può bastare. Anzi, ti sei perfino fatto immortalare con l’iPhone delle commesse dell’Inter Store, fortunello che sei. Hai anche le nuove maglie, ora togli il disturbo, tante belle cose.

Poi c’è il capitolo Moratti. Che non riguarda solo Moratti, perché è chiaro che vendere l’Inter perché non ha più soldi da buttare gli dispiace molto, ma soprattutto il modo in cui in Italia vengono riportate le vicende di alcune famiglie. Pensiamo agli Agnelli, o a come venivano presi sul serio i Ligresti fino a poche settimane fa. Rieccoci. Paginate e paginate sui conflitti interni di Massimo, sui dubbi legati ai modi di Thohir e amenità varie. “Si é rifugiato a Forte dei Marmi per pensare”, questa la frase di culto. In Via Bigli gli veniva difficile, si vede. L’idea, alquanto patetica, sarebbe che questo galantuomo di Moratti sia stato infastidito dall’arrivo a tradimento dell’indonesiano. Non gli piace la fretta di Erick, i patti non erano questi. Quali patti?

Scusate, ma Thohir, che fra acquisto e investimenti necessari nei prossimi due anni sta (starebbe) per investire 600 milioni cosa dovrebbe fare? Aspettare il Natale? Si tratta di un signore che possiede di tutto e di più, mica uno che ha vinto alla Superenalotto e che da ieri ad oggi si è scoperto ricco. “Moratti vuole essere sicuro che Thohir manterrà gli impegni”, scrivono dotti i nostri. Manco fosse uno labile mentalmente oppure con un piede nella fossa. E poi come potrebbe essere sicuro di questo? Mettendo nel contratto una clausola del tipo ‘Io, Erick Thohir, mi impegno a vincere 5 Champions League nei prossimi 10 anni’? “Moratti non vuole che gli si metta fretta”, scrivono ancora i nostri, difendendo il “presi”. E invece Thohir vuole sapere al più presto cosa si fa, se non recca troppo disturbo e non tedia la quiete del padre di Angelo Mario.

Cosa succede se cambia idea e con quei soldi compra un altro club importante? O forse è quello che spera Moratti stesso, salvando così il ruolo di vicepresidente del figlio? Che poi scusateci, ma finora nessuno ha saputo raccontarci cosa fa concretamente Angelo Mario alle nove del mattino quando varca gli uffici di Corso Vittorio Emanuele. Già che ci siamo: in questo giornalismo chiacchierato pieno di nulla (notizie mai) possibile che nessuno riesca ad illuminarci sulle doti, il ruolo effettivo e il peso del figlio di Massimo? La domanda da fare (da lettori affezionati, ci permettiamo di suggerirla ai giornalisti veri) a Moratti sarebbe questa: Scusi, ovunque nel mondo chi prende la maggioranza  decide e chi rimane in minoranza conta come il due di picche. Perché mai all’Inter dovrebbe accadere diversamente, al di là dei desideri della stampa?. E poi ci scusi, ma lei sborserebbe un centinaio di milioni per avere in cambio una foto ricordo a San Siro o al massimo una inquadratura mentre si siede in tribuna? Lei davvero considera questo Thohir un tontolone? L’ingresso graduale in società è, se lei permette, una porcheria. Tradotto, sarebbe: intanto dacci i soldi e poi se ti comporti bene forse ti porto anche ad Appiano, ma non subito, se ne parla fra tre anni.

Solo un cretino sborserebbe un patrimonio per poi decidere meno di suo figlio. La sensazione è che questo cretino non tornerà mai più, gli è passata la voglia. E che solo una resa di Moratti potrebbe indurlo a ripresentarsi a Milano. Però tutti scrivono che mancano solo dettagli, come se il nome di chi comanda fosse un dettaglio. Signor Moratti, forse lei non lo sa, ma per 600 milioni si trovano anche altri club in vendita. Puoi prendere magari il Valencia e l’Atletico Madrid insieme. O magari aspetti due anni e comprerai l’Inter per molto meno.

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