Un parcheggio davvero esclusivo

22 Dicembre 2004 di Erminio Ottone

di Erminio Ottone 
25 – Il sempre giovane Erminio Ottone sta frequentando un locale in zona Linate che si inserisce perfettamente nella tradizione del non divertimento della città. Come al solito il peccato mortale è non essere accompagnati…

Amici-nemici della notte milanese. Questa volta il vostro Ottone vi segnala un altro posto in cui non mettere piede. E’ il Pelle d’oca di viale Forlanini, dove gli ingredienti per passare una bella serata ci sarebbero tutti, ma ovviamente tutto viene sciupato dai soliti clamorosi ‘orrori’ di gestione. Lati positivi: ingresso libero, consumazione facoltativa, tantissime ragazze anche carine, atmosfera piuttosto ‘easy’ che fa a pugni con quanto sto per descrivervi.
Partiamo dal parcheggio. Fiutando l’affare, la gestione del locale ha fatto in modo che nessuno potesse più parcheggiare sul vialone (negando così il diritto di scegliere se rischiare o meno la multa) e i clienti sono costretti a optare per il parcheggio dell’aeroporto di Linate. Comunque sia, il cliente parcheggia, paga 6 euro, quindi si presenta all’ingresso. Come dicevo, l’atmosfera easy fa a pugni con la presenza di buttafuori ingrugniti con auricolare, che rimbalzano sistematicamente i maschi non accompagnati. Un fatto gravissimo: paghi 5 euro in un parcheggio che per di più reca la scritta ‘Pelle d’Oca’, e una volta pagato vieni rimbalzato e quindi, chiamiamo le cose con il loro nome, derubato. Una sera ho provato a studiare la situazione, in attesa di amici/amiche con cui entrare: in 20 minuti hanno respinto circa 40 persone, con un guadagno di 240 euro. Entreranno soprattutto nelle tasche della Sea, ma il locale avrà certamente la sua fetta di torta.
I buttafuori ingrugniti diventano più malleabili in due casi. 1) Se capita la sera in cui si presentano quasi esclusivamente uomini. A quel punto, si rassegnano e praticano una selezione arbitraria, basata sull’aspetto esteriore del soggetto, e purtroppo/per fortuna, Ottone viene ritenuto all’altezza da questi sommi studiosi di estetica. 2) Quando si avvicina l’orario di chiusura. Ma non sempre. Qualche sera fa Ottone si presenta all’ingresso alle 2;15, 45 minuti prima della chiusura, ma viene respinto perché maschio non accompagnato. Bastava chiamare una amica che si trovava già all’interno per ottenere il ‘pass’, ma era preferibile lasciare perdere e promettere questo sputtanamento su Indiscreto, copia del quale è stata affissa sulla porta del locale in giorno di chiusura. Dimenticavo! La musica è bruttina, con qualche puntata in zona trash tipo “Com’è bello far l’amore da Trieste in giù”, e i cocktail ‘furbini’: tanto ghiaccio, poco altro, 10 euro. A proposito: sorvoliamo sui baristi, che spesso non danno retta ai clienti normali, provandoci a ripetizione con qualunque ragazza si avvicini al bancone. Ma il locale è sempre pieno: nessuno, come il milanese medio, ama farsi derubare per poi dire che si è pure divertito. Parliamo in generale…

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